Una situazione sempre più esplosiva. Un rapporto pubblicato dalla Corte dei Conti punta il dito sulla cancrena che si sta diffondendo in tutte le città e campagne, un tempo pacifiche. Secondo il rapporto pubblicato martedì, quasi il 79% dei comuni sono colpiti dal traffico di droga. Ospite mercoledì dell'intervista La Grande Europe 1-CNews, Béatrice Burgère, magistrato e recentemente rieletta capo del sindacato Unité Magistrats FO, è tornata sull'argomento assicurando che si tratta di “due minacce criminali che sono quasi minacce che colpiscono la stessa esistenza della nostra società.”
“L’islamismo radicale non riguarda solo gli attacchi”
Al microfono di Sonia Mabrouk, colei che ha recentemente pubblicato anche un libro dal titolo Giustizia: rabbia crescente spiega che questa situazione allarmante, dettagliata nella relazione, è purtroppo nota all'interno da tempo. «Abbiamo lanciato l'allarme a lungo, a volte un po' invano», si rammarica, sottolineando due minacce ben precise.
“Il primo è l’islamismo radicale, la cui manifestazione più spettacolare, come purtroppo sappiamo, sono gli attentati terroristici o attentati come il caso Samuel Patty, ma che si verificano su tutti i fronti sociali”, spiega Béatrice Burgère. “Poiché l’islamismo radicale non riguarda solo gli attacchi, riguarda anche tutti i fronti della società sui quali si verificano attacchi costanti”.
Il traffico di droga “inquina tutto il territorio”
La seconda minaccia esistenziale segnalata da Béatrice Burgère è il traffico di droga che ha assunto “oggi una tale dimensione, una tale superficie territoriale, una tale superficie finanziaria e una tale portata giuridica”. Denuncia un'organizzazione che realizza “diversi miliardi di profitti” e che colpisce anche “i vertici, ma che irriga anche tutta la criminalità dal basso, anche nelle città. Si va dalle rapine, alle violenze, alle intimidazioni, alle sparatorie, agli omicidi Inquina tutto il territorio”, si rammarica il segretario generale dell'Unità Magistrati FO.
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