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La Corte d'appello di Parigi conferma il procedimento contro Alexis Kohler – 26/11/2024 alle 14:40

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Il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, il 26 maggio 2024 a Berlino dove ha accompagnato il presidente Emmanuel Macron (POOL / Stephane LEMOUTON)

Martedì la Corte d'appello di Parigi ha annullato la prescrizione formulata dal segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, e ha confermato il procedimento a suo carico per essersi interessato illegalmente all'inchiesta sui suoi legami familiari con l'armatrice MSC, secondo diverse fonti vicine all'Eliseo. La questione ha detto all'AFP.

Questa decisione, confermata da una fonte giudiziaria, potrebbe essere oggetto di ricorso da parte del signor Kohler e degli altri due imputati.

Il braccio destro di Emmanuel Macron è incriminato dal 2022 per acquisizione illegale di interessi per aver partecipato come alto funzionario dal 2009 al 2016 a diverse decisioni relative all'armatore italo-svizzero gestito dai cugini di sua madre, la famiglia Aponte.

La Camera di Istruttoria aveva esaminato a porte chiuse il primo ottobre la richiesta del signor Kohler, il quale è dapprima implicato per fatti risalenti agli anni 2009-2012, quando prestava servizio in qualità di rappresentante dell'Agenzia per la Partecipazione dello Stato (APE) all'interno del Tribunale. consiglio di amministrazione di STX (oggi Chantiers de l'Atlantique) ma anche nel consiglio di amministrazione del Grand Maritime Port di Le Havre (GPMH).

È quindi sospettato di aver partecipato, tra il 2012 e il 2016, alle scelte sui dossier che coinvolgevano la MSC a Bercy, nel gabinetto di Pierre Moscovici e poi di Emmanuel Macron.

Fin dall'inizio, la difesa di Alexis Kohler sostiene da un lato di essersi sempre tenuto lontano da qualsiasi decisione relativa a MSC e di aver informato i suoi superiori dell'esistenza di legami familiari “ben oltre i suoi obblighi etici”.

D'altro canto, garantisce al termine di un calcolo giuridico che almeno una parte dei fatti, anteriori al 2014, siano prescritti.

Martedì, la Camera d'inchiesta ha adottato una posizione diversa da quella della Procura generale della Corte d'appello e da quella seguita da tempo dalla Procura nazionale delle finanze in questo caso, adeguandosi alla visione dei magistrati inquirenti.

La camera d'inchiesta ha infatti confermato un'ordinanza dell'aprile 2023 con la quale i gip hanno concluso che i fatti non erano prescritti, in particolare a causa degli “atti positivi volti a dissimulare” questo conflitto di interessi attribuiti al sig. Kohler.

Due ex dirigenti dell'APE, Bruno Bézard (2007-2010) e Jean-Dominique Comolli (2010-2012), implicati per il loro “patto di silenzio” con Kohler, derivante da un “imbarazzo” riguardo a questa situazione, avevano sostennero inoltre che tali fatti erano prescritti, ma la corte d'appello respinse i loro ricorsi.

Nessun avvocato della difesa né di Anticor, parte civile dietro il rilancio delle indagini dopo l'archiviazione delle indagini preliminari nell'agosto 2019, ha reagito immediatamente a questa decisione.

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