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Castilla y León propone di includere politiche di sostegno alla maternità per gli atleti di alto livello

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Il Ministro della Cultura, del Turismo e dello Sport, Gonzalo Santonja, ha partecipato al Consiglio dei Ministri dell'Istruzione, della Gioventù, della Cultura e dello Sport dell'Unione Europea, tenutosi oggi a Bruxelles, sotto la presidenza dell'Ungheria. In questo incontro i ministri hanno discusso le caratteristiche del modello sportivo europeo, con il contributo dei 27 Stati membri.

La proposta di Castilla y León, concordata all'unanimità con tutte le comunità autonome della Spagna, propone di inserire politiche di sostegno alla maternità per le atlete di alto livello. Nel suo intervento, il consigliere ha sottolineato che lo sport deve essere presente in tutte le politiche pubbliche come “potente strumento per rispondere alle principali sfide che l’Europa si trova ad affrontare oggi, come il sentimento di appartenenza, la sfida demografica, l’uguaglianza di genere, l’inclusione, la migrazione, estremismo, razzismo, incitamento all’odio o sostenibilità, tra gli altri… sfide comuni a cui la Spagna non è estranea”.

In questo senso Santonja ha difeso che “nel nostro Paese siamo molto consapevoli della parità di genere nello sport. In particolare, crediamo nelle politiche di sostegno alla maternità per gli atleti di alto livello per contribuire alla sfida demografica, sociale, economica e culturale che dobbiamo affrontare in Europa.” Per questo ha proposto l'inserimento di politiche a sostegno della maternità degli atleti di alto livello nel prossimo documento strategico sul futuro della politica sportiva nell'Ue.

Questa proposta si aggiunge alle misure attuate dalla Junta de Castilla y León in questa materia, come la Baby check, con aiuti fino a 20.000 euro alle atlete di alto livello che sono state madri, per gravidanza, adozione o affidamento, unitamente alla modifica degli aiuti concessi dagli Excellence Awards che, nel caso delle donne incinte, si basa sui risultati ottenuti nei due anni precedenti affinché non perdano il loro aiuto al ritorno alle competizioni. In questa strategia è inclusa anche una valutazione speciale della distribuzione dei sussidi a tutti quegli enti sportivi che hanno piani di conciliazione sport-famiglia, che aiutano gli atleti nella loro conciliazione familiare.

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