I dati variano a seconda delle fonti, ma è chiaro che sono pochissime le vittime di violenza sessuale che presentano denuncia. Per paura di essere giudicati e di non essere ascoltati, per vergogna, per paura di ritorsioni o di non rivivere l'aggressione. Per facilitare la denuncia, un sistema consente già alle donne di farlo negli ospedali dotati di pronto soccorso o di reparto ginecologico.
Invitato questo lunedì mattina da FranceinfoSalima Saa, segretaria di Stato responsabile per la parità tra donne e uomini, ha annunciato che questo sistema sarà esteso a 377 strutture entro la fine del 2025. “Per tutti gli ospedali che sono dotati di un pronto soccorso e di un reparto ginecologico, all'interno di questo ospedale, infatti, una donna che si reca lì potrà sporgere denuncia”, ha spiegato il Segretario di Stato. L’ospedale dovrà poi contattare la stazione di polizia o la gendarmeria affinché qualcuno possa venire “a prendere la denuncia”.
L’importanza di raccogliere prove
Questa misura dovrà essere annunciata ufficialmente dal primo ministro Michel Barnier questo lunedì pomeriggio nel corso di una visita alla Maison des femmes dell'Hôtel-Dieu di Parigi. Salima Saa ha inoltre insistito sull'importanza di raccogliere prove di violenza sessuale, che “è assolutamente fondamentale per stabilire il reato di stupro”.
Ha preso l'esempio dell'ospedale parigino che può conservare le prove per tre anni. “Il dossier da allestire è la cosa più importante affinché la denuncia possa arrivare fino in fondo”, ha spiegato Salima Saa. E “per mettere in piedi la macchina giudiziaria è necessario presentare una denuncia”, ha continuato, sottolineando lo sforzo di formazione in questo ambito nell’accoglienza delle vittime.
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