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“Una delle porte d’uscita”: il RN spinge Emmanuel Macron a dimettersi in caso di censura del governo: News

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Due deputati del Raggruppamento Nazionale, Philippe Ballard e Sébastien Chenu, hanno aperto la porta alle dimissioni del capo dello Stato in caso di censura contro il governo di Michel Barnier, riferisce l'HuffPost, domenica 24 novembre.

Emmanuel Macron minacciato dal Raggruppamento Nazionale (RN)? Come riportato da HuffPostdomenica 24 novembre, due tenori del partito, i deputati Sébastien Chenu e Philippe Ballard, ritengono che le dimissioni del capo dello Stato potrebbero consentire alla Francia di uscire dall'attuale crisi politica, avviata dallo scioglimento dell'Assemblea nazionale. Questa ipotesi si fa strada alla RN mentre Michel Barnier riceve Marine Le Pen a Matignon, lunedì 25 novembre, per l'avvio delle consultazioni del Primo Ministro con i capi dei gruppi parlamentari per evitare il voto su una mozione di censura delle opposizioni.

Siamo persone completamente responsabili, conosciamo le conseguenze che avrebbe la censura“, ha sottolineato il vicepresidente del partito, Sébastien Chenu, su LCI, sottolineando le differenze”possibilità“che si offrono a Emmanuel Macron per sbloccare la situazione politica:”rinominare lo stesso Primo Ministro, nominare un nuovo Primo Ministro, indire un referendum, dimettersi se non c’è altra soluzione“.

Emmanuel Macron “potrebbe assumersi la responsabilità”

Stessa storia con Philippe Ballard, che, domenica 24 novembre su franceinfo, ha chiamato Emmanuel Macron a “assumersi la responsabilità“.”Non dobbiamo chiedergli di dimettersi. Potrebbe assumersi la responsabilità. Potrebbe essere una delle porte di uscita“, ha affermato il deputato della RN al microfono dei colleghi.

Queste dichiarazioni fanno eco ad altre dell’opposizione, in particolare dei dirigenti di La insoumise (LFI) che stanno valutando le dimissioni di Emmanuel Macron. “Abbiamo il dovere di esigere le dimissioni” del presidente della Repubblica, insisteva a metà novembre l’ex candidato alla presidenza, Jean-Luc Mélenchon.

pubblicato il 25 novembre alle 7:56, Quentin Marchal, 6Medias

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