Il 4° lunedì di novembre ha luogo lo Zibelemärit bernese. Le trecce a cipolla sono il suo caratteristico marchio di fabbrica.
Samuel Krahenbühl
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Il raccolto di cipolle di quest’anno è modesto. “Le quantità immagazzinate sono piuttosto basse, a metà ottobre 15.500 tonnellate”, spiega Matija Nuic, direttrice dell’Associazione svizzera dei produttori di verdure (VSGP). Sebbene ciò rappresenti un leggero miglioramento rispetto all’anno piovoso del 2021, le cifre sono ben al di sotto dei picchi del 2020 e del 2022, quando sono state raggiunte oltre 20.000 tonnellate ciascuno.
Una ragione importante del declino sono le basse rese superficiali. Sebbene la superficie coltivata sia aumentata costantemente negli ultimi anni, le rese per ettaro tendono a diminuire. “Abbiamo bisogno di più superficie per ottenere gli stessi rendimenti”, sottolinea Matija Nuic. Le aree di coltivazione sono distribuite principalmente tra la Zelanda, con circa il 40% della produzione nazionale, oltre a San Gallo e Vaud.
Il clima estremo e le malattie rendono difficile la produzione
Le condizioni meteorologiche nel 2023 sono state una delle sfide più grandi per la coltivazione delle cipolle. In particolare, le forti piogge hanno posto grossi problemi ai produttori. “Le malattie fungine come la peronospora sono particolarmente un problema con questo tempo piovoso”, spiega il direttore del VSGP.
Queste malattie si diffondono particolarmente rapidamente in condizioni umide e influenzano sia la qualità che la stabilità alla conservazione delle cipolle. Lo stoccaggio è quindi critico anche a causa delle condizioni umide: “Non è chiaro quanto bene le cipolle resisteranno allo stoccaggio, dato che il clima umido ha dominato parte dello stoccaggio”, spiega Matija Nuic.
Eliminazione dei pesticidi
Un problema sempre più urgente è la perdita dei principali prodotti fitosanitari. Secondo un rapporto del VSGP, negli ultimi anni il numero dei principi attivi approvati è notevolmente diminuito e dal 2026 non saranno più disponibili altri agenti comprovati.
“La coltura non può più essere adeguatamente protetta”, spiega Matija Nuic, il che diventa un serio problema per i volumi di produzione, soprattutto in combinazione con condizioni climatiche come quelle di quest’anno. Le conseguenze sono il calo delle rese e un onere crescente per i produttori, che dipendono sempre più dalle autorizzazioni di emergenza.
Matija Nuic è direttrice dell’Associazione dei produttori svizzeri di verdure (VSGP).
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Come sottolinea la VSGP nel suo rapporto sulla rivista associativa “Der Plant Growing”, la situazione è particolarmente precaria perché i nuovi principi attivi non sono disponibili in modo tempestivo a causa dei processi di approvazione e degli ostacoli amministrativi. L’associazione sottolinea inoltre che anche il processo di approvazione di nuovi prodotti fitosanitari viene fortemente rallentato dalla mancanza di interesse da parte dei produttori. Anche se le approvazioni di emergenza vengono utilizzate per creare soluzioni a breve termine, queste non rappresentano una risposta sostenibile ai problemi strutturali.
Pressione sui prezzi e condizioni di mercato
Oltre alle sfide climatiche e normative, i produttori di cipolle sono anche sotto pressione economica. I prezzi di mercato delle cipolle rimangono bassi, anche se la domanda difficilmente aumenta in modo significativo quando i prezzi scendono: “La pressione sui prezzi continua ad aumentare, anche se l’elasticità dei prezzi delle cipolle deve essere messa in discussione: quando i prezzi sono più bassi, non vengono acquistate molte più cipolle”, spiega Matija Nuic.
Ciononostante, la cipolla rimane un prodotto importante per il commercio al dettaglio che, secondo Matija Nuic, la utilizza spesso per distinguersi dalla concorrenza. Ciò aumenta la pressione sui prezzi sui produttori, che devono fare i conti con l’aumento dei costi di coltivazione, raccolta e stoccaggio, il che mette a dura prova l’economia della coltivazione.
Le cipolle sono una delle verdure di stagione tutto l’anno.
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Da un lato, le richieste aumentano a causa delle condizioni meteorologiche estreme, della perdita di pesticidi e della pressione economica. Resta stabile, invece, la domanda di cipolle di alta qualità prodotte localmente. Per garantire una produzione sostenibile, la VSGP chiede maggiore sostegno sotto forma di autorizzazioni per nuovi prodotti fitosanitari, investimenti nella ricerca e adeguamento alle condizioni di mercato.
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