Alla vigilia della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, un centinaio di attiviste del gruppo femminista hanno manifestato in topless davanti all'ingresso del museo parigino. Una manifestazione a sostegno delle “donne oppresse da teocrazie, guerre e dittature”.
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Dopo la marcia femminista contro la violenza sulle donne organizzate a Parigi dalla Gare du Nord alla Place de la Bastille, un centinaio di attiviste delle Femen hanno manifestato questa domenica davanti alla piramide del Louvre, nel 1° arrondissement della capitale. I partecipanti alla manifestazione brandivano veli e fumogeni.
“Donna, vita, libertà“, “Stop alla guerra alle donne“(“Fermare la guerra alle donne“), “Il corpo di una donna non è un campo di battaglia“(“Il corpo di una donna non è un campo di battaglia“)… Gli attivisti hanno cantato e scritto diversi messaggi sui cartelli e sui loro corpi.
Il giornalista indipendente Clément Lanot segnala la presenza del cantante Lio, ad esibirsi Inno del Movimento di Liberazione delle Donne (MLF).
Dopo l'intervento della polizia, i manifestanti hanno potuto allontanarsi liberamente in piccoli gruppi, dopo essersi coperti il petto e piegato i cartelli.
“Alziamo il velo sulla violenza contro le donne nel mondo“, si legge in una pubblicazione di Femen France su X. Il gruppo afferma di sostenere “tutte le donne oppresse da teocrazie, guerre e dittature“, e spiega che vuole”incarnano un simbolo vivente del femminismo globale contro la violenza patriarcale, l’oppressione delle donne e l’ascesa dell’autoritarismo in tutto il mondo“.
“I manifestanti solidarizzano con le donne oppresse in tutto il mondo, dall’Afghanistan, dall’Iran, dall’Iraq, dall’Ucraina, dalla Palestina, da Israele e oltre“, dichiara inoltre il collettivo. Femen France precisa che i partecipanti lo sono velato di nero come un “simbolo del lutto e della cancellazione delle donne“.”ERimuovere il velo non è solo un gesto simbolico: è un atto consapevole di rivendicazione – una dichiarazione al mondo che ci rifiutiamo di essere messi a tacere, che non saremo cancellati e che non smetteremo mai di lottare per la nostra libertà e quella di le nostre sorelle“, aggiunge il gruppo.
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