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La riforma delle pensioni nel mirino

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Giovedì la temperatura potrebbe salire nell'Assemblea nazionale quando si discuterà la proposta di legge che abroga la riforma delle pensioni. Nel programma della nicchia parlamentare della LFI, adottato questa settimana dalla Commissione Affari Sociali, con il voto dei deputati del Nuovo Fronte Popolare (NFP) e il rafforzamento degli eletti del Raggruppamento Nazionale (RN), si prevede di eliminare parte della riforma di Emmanuel Macron, riducendo l'età pensionabile legale a 62 anni e mantenendo misure favorevoli alle piccole pensioni e alle lunghe carriere.

Sorprendentemente, il testo cancella anche la riforma pensionistica della Touraine del 2014, adottata da François Hollande, riducendo, questa volta, il periodo contributivo da 43 a 42 anni. Tanto da mettere in imbarazzo i socialisti, che finora hanno sempre difeso il meccanismo messo in atto da Marisol Touraine dieci anni fa ma che si sono schierati dietro il testo “il più consensuale possibile”, secondo il deputato del PS Arthur Delaporte.

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“ Presenterò un emendamento per dire che stiamo abrogando la riforma del 2023 ma che non arriveremo fino alla riforma della Touraine”, da parte sua, ha certificato il primo segretario del PS, Olivier Faure. “L’importante è ritornare sull’ingiustizia della riforma Macron e dimostrare che i francesi sono, anche oggi, contrari a qualsiasi riduzione dell’età”, commenta il relatore del testo, Ugo Bernalicis, deputato de La insoumise du Nord.

All'opposto, i gruppi della base governativa hanno saputo difendersi “lo stato di avanzamento di queste riforme”, castigare una sinistra “ridotto a copiare il Raduno Nazionale”, non sono stati ascoltati. Giocheranno l'ostruzione giovedì in emiciclo? I deputati della PFN si preparano, mentre quelli del Raggruppamento Nazionale già esultano: “In ogni caso, osserva Thomas Ménage, della Loiret RN, senza di noi questo testo non avrebbe potuto essere adottato in commissione, e lo sarà anche in emiciclo. »

Quanto alle conseguenze economiche della soppressione delle riforme Touraine e Macron, che la destra e i macronisti non hanno mancato di evidenziare, gli Insoumi rispondono che con l’aumento dei contributi previdenziali e delle tasse sulle imprese che realizzano super profitti, le retribuzioni Il sistema pensionistico a ripartizione rimarrà sostenibile.

Se le posizioni di ciascun partito saranno mantenute, il testo sarà adottato dall'Assemblea Nazionale. Ma il suo percorso legislativo è ancora molto lungo. L’abrogazione non ha alcuna possibilità di successo nella Camera bassa, dominata dalla destra e dal centro. Il testo Insoumis potrebbe addirittura essere giudicato inammissibile prima del voto, a causa del peso che graverebbe sulle finanze pubbliche.

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