NARRATIVA – Il presidente russo Vladimir Putin usa la retorica nucleare per destabilizzare gli equilibri strategici.
Prima di lanciare il missile ipersonico a raggio intermedio “Orechnik” contro l’Ucraina, la Russia aveva avvertito gli Stati Uniti. Se Mosca avesse voluto spaventare l’Occidente e inviargli un segnale strategico, non si sarebbe trattato di avviare un’escalation. Perché una volta lanciato è impossibile sapere se la carica trasportata dal missile è convenzionale o nucleare. Anche in Francia la sparatoria è stata seguita con particolare attenzione e risorse. In quanto potenza “dotata”, la Francia dispone di capacità di allerta in grado di analizzare un tiro strategico.
Dopo questa dimostrazione di forza, in Occidente è giunto il momento di analizzarne le conseguenze: un segno di debolezza da parte di Vladimir Putin che, dopo tre anni, non è riuscito a mettere in ginocchio l'Ucraina? O un serio avvertimento sul rischio di estensione del conflitto dopo che gli Stati Uniti hanno autorizzato l’Ucraina a colpire il territorio russo con il loro ATACMS?
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