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reagisce l'avvocato delle parti civili dopo la condanna di Pierre Palmade

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Al termine del processo a carico di Pierre Palmade, processato per aver ferito tre persone in un incidente, l'avvocato delle parti civili Mourad Battikh si è detto “soddisfatto”.

Al termine di una giornata di processo, la “soddisfazione” delle parti civili. Questo mercoledì 20 novembre, Pierre Palmade è stato condannato, in fin dei conti, a una pena detentiva di cinque anni, di cui due anni, per aver ferito tre persone, tra cui una donna incinta, in un incidente stradale avvenuto nel febbraio 2023 a Senna e Marna.

I tre feriti, presenti all'udienza, “sono soddisfatti dello svolgimento dei dibattiti, ognuno ha potuto esprimere il proprio punto di vista, quello che ha provato prima, durante e dopo questa drammatica giornata”, sottolinea l'avvocato Me Mourad Battikh per le parti civili, uscendo dall'aula del tribunale di Melun.

“Il tribunale ha ascoltato, il tribunale ha deciso, il tribunale ha arbitrato”, riassume il consiglio.

Per quanto riguarda la condanna al carcere contro il comico, “la parte civile non deve accontentarsi di una sentenza, si accontenta di essere stata ascoltata, ascoltata, rispettata da tutti in questa corte”, insiste Me Mourad Battikh.

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Processo Pierre Palmade: di fronte al racconto delle vittime, il comico chiede “perdono”

“Nessun giudizio sarà all'altezza di quello che hanno vissuto i miei clienti. Ecco perché la sentenza per noi non ha importanza (…) Niente e nessuno potrà riscattare la perdita di un figlio, della capacità di muoversi, muoversi, la perdita per un bambino dell’innocenza della vita”, aggiunge.

Durante questa giornata di processo, sul banco dei testimoni, Pierre Palmade ha chiesto scusa alle tre vittime, che “erano commosse”, ma “erano molto distanti” con queste parole. I feriti “sono ancora toccati, scioccati dalla loro vita e dai traumi che portano”, sottolinea Battikh.

“Se dovesse esserci ricorso noi saremo presenti”

Al tribunale di Melun, questo mercoledì, si è acceso il dibattito sul riconoscimento dello status giuridico del feto, una delle vittime, incinta di sei mesi all'epoca dei fatti, che aveva perso il bambino nell'incidente.

“Tutti hanno potuto esprimere il proprio punto di vista sul riconoscimento dello status giuridico del feto”, spiega Me Battikh, esortando il legislatore a “riempire questo vuoto, questo buco nel racket legale”.

Dopo la decisione di Pierre Palmade di non comparire volontariamente per “omicidio colposo” in questo contesto, l'avvocato delle parti civili confessa di essere stato “deluso”. “Avremmo voluto che ci fosse coerenza nelle dichiarazioni dell’imputato”, si rammarica il Comune.

Pierre Palmade, condannato a cinque anni di carcere, di cui due a tempo indeterminato, può ora ricorrere in appello. «Non temiamo nulla, se dovesse esserci ricorso saremo presenti, aspettiamo», spiega il legale delle vittime, sottolineando che il comico ha dieci giorni per farsi avanti.

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