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Vale la pena vedere il seguito di “Joker”?

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Cosa si ottiene mettendo insieme un clown, uno psicopatico e lo scrittore/regista Todd Phillips?

Una battuta finale deludente.

“Joker: Folie à Deux” è l’attesissimo sequel del successo del 2019 “Joker”, con Joaquin Phoenix – che ha vinto l’Oscar come miglior attore per aver interpretato il film – e diretto/co-scritto da Phillips.

Il pubblico può aspettarsi uno studio snervante del personaggio di Arthur Fleck/Joker (Phoenix) mentre viene processato per gli omicidi commessi in “Joker”.

Quando Arthur incontra un altro detenuto dell'Arkham Asylum in un corso di musicoterapia, Lee (Lady Gaga), si accende una pericolosa scintilla. Sebbene “Folie à Deux” non sia esattamente un “musical”, Arthur e Lee usano la canzone per risvegliare un senso interiore di libertà e gioia. Il caso di un uomo che sta diventando il Joker – uno dei personaggi più folli, caotici e omicidi mai creati – è assolutamente terrificante.

Anche se questo film è senza dubbio avvincente, con un paio di interpretazioni di Gaga e Phoenix, la storia alla fine porta a una conclusione straziante e scioccante che mi ha lasciato con la sensazione di essere a pezzi e insicuro del punto finale dell'intero film. viaggio cinematografico che ho appena fatto.

Una cosa è certa però: guardare “Joker: Folie à Deux”, che inizierà lo streaming il 13 dicembre, ti preparerà ad avere dibattiti stimolanti e appassionati con gli amici sul fatto che si trattasse di un capolavoro o di spazzatura manipolativa.

E finora, per me, quelle conversazioni post-film sono state così divertenti che ne è valsa la pena vedere questo film.

Anderson Templeton è un membro originale dell'Argus-Courier Screen Team. È un attore, regista e fan da sempre del cinema, della narrazione e dell'esperienza cinematografica.

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