UUna settimana chiave si apre con il processo per stupro di Mazan. Questo lunedì, 18 novembre, il tribunale penale di Avignone dovrà ascoltare nel merito i quattro imputati finali. Questi interrogatori, accompagnati dalla diffusione di video, dovrebbero occupare buona parte della giornata.
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La corte ascolterà poi i figli di Dominique e Gisèle Pelicot. I due fratelli, venuti espressamente dalla regione parigina, avrebbero dovuto parlare all'inizio del processo, ma i problemi di salute del padre hanno sconvolto l'ordine del giorno.
La parola verrà poi data un'ultima volta a Caroline Darian, la figlia dei coniugi Pelicot, autrice di un libro sulla sottomissione chimica. Anche Gisèle Pelicot avrà l'opportunità di parlare un'ultima volta. Non è sicuro che lo capirà, dato che è già intervenuta più volte al processo, in particolare una settimana fa, dove ha potuto tracciare un primo bilancio dei dibattiti dal 2 settembre. Finora la vittima ha assistito quasi ogni giorno al processo.
Agli interventi della famiglia Pelicot seguiranno, nel corso della settimana, le attesissime e potenzialmente storiche difese dei loro avvocati, Mr.e Stéphane Babonneau e Me Antonio Camus. Toccherà poi al procuratore generale, che rappresenta la società, consegnare lunghi requisiti per ciascuno dei cinquantuno imputati. Dato il loro numero, il pubblico ministero potrebbe chiedere un giorno intero per fare il punto e due giorni interi per spiegarli.
I 50 imputati tornano al processo per stupro di Mazan
Questa settimana segna anche il ritorno, in aula, dell'intero imputato. Bisogna quindi, da questo lunedì, stringersi sui banchi per accogliere nuovamente una trentina di avvocati oltre ai cinquanta coimputati. Alla stampa sono stati riservati trenta posti. Essendo questi luoghi molto costosi per i 165 media accreditati, l'Associazione della Stampa Giudiziaria ha proposto un'organizzazione senza precedenti.
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Risposta
Cinque posti sono stati riservati ai giornalisti locali, cinque ai media stranieri e altri venti ai media nazionali, con priorità data a coloro che hanno seguito l'udienza fin dal primo giorno. I giornalisti rischiano quindi di spostarsi nella sala radiotelevisiva, dove ci saranno meno posti a disposizione del pubblico.
Dopo le richieste della procura generale, si aprirà una nuova fase con le memorie degli avvocati difensori. Durerà diverse settimane a causa, ancora una volta, della profusione di imputati. Il tribunale composto da magistrati di professione avrà poi qualche giorno per deliberare sulla sorte dei cinquantuno imputati. La sentenza è ancora prevista per il 20 dicembre.
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