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neozelandese: successo di misura ma “fondativo” per il XV francese contro gli All Blacks

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Il francese Charles Ollivon in terza fila dopo la vittoria dei Blues contro la Nuova Zelanda, allo Stade de , a Saint-Denis, il 16 novembre 2024. FRANCO FIFE/AFP

Devi ascoltare Antoine Dupont. “A livello internazionale bisogna saper vincere in ogni modo”ha detto il capitano del XV di Francia, sabato 16 novembre. Capire: anche senza monopolizzare la palla o offrire voli cesellati; preparandosi alla difesa e sfruttando il più piccolo appezzamento offerto. “All'occasione”ha continuato il mediano di mischia del Tolosa.

Al termine di una partita di ad alta intensità, indecisa fino all'ultimo secondo, i francesi hanno sconfitto gli All Blacks (30-29). Un punto – la differenza – e basta, ma per i Blues è già tanto per questo quasi epilogo di una stagione a scacchi. Qualunque fosse la bottiglia, l'ubriachezza, lo Stade de France tutto esaurito ne aveva da vendere.

Di fronte ai neozelandesi che arrivavano a Saint-Denis (Seine-Saint-Denis) con certezze piene del loro bagaglio dopo una tournée che li aveva visti vincere prima in Inghilterra e poi in terra irlandese, i francesi sapevano di essere in pericolo. E i compagni di squadra di un potente Ardie Savea hanno retto fin dall'inizio la scossa, dimostrandosi aggressivi e pronti a sfruttare ogni minimo errore francese. Nel primo periodo ne sono bastate due perché i Blues concedessero due mete (di Peter Lakai e Cam Roigard).

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Ci aspettavamo uno shock, ce n'è stato uno. E poi tanti altri. Le organizzazioni sono state scosse durante una partita in cui l'intensità è stata alta. “È stata una partita molto dura” conferma il centro Gaël Fickou, di nuovo titolare per questa partita. “Contro i nerazzurri il livello è altissimo, si tratta di dettagli” aggiunge in seconda fila il Tolosa Thibaud Flament. E a volte per colpi di scena, come l'uscita del pilastro Tevita Tatafu dopo dieci minuti, vittima di una stampella. L'incontro ha causato danni, anche Romain Taofifenua e Paul Boudehent hanno dovuto abbandonare frettolosamente l'incontro per sospetto di protocolli di commozione cerebrale. “La squadra resta unita e lo stato d’animo che ha dimostrato nei momenti difficili è molto forte” ha dato il benvenuto a Fabien Galthié.

Gli azzurri si sentono rinvigoriti dopo l'intervallo

Malmenati dagli intraprendenti neozelandesi e monopolizzando la palla nel primo tempo, i francesi si sono affidati allo stivale di Thomas Ramos – e alla prima meta internazionale del neofita terzino Romain Buros – per rimanere in contatto. Poi hanno ascoltato Antoine Dupont. “Antoine, come ogni buon capitano, è stato lui a parlare nell'intervallodescrive Mickaël Guillard, terza fila del Lione. Disse che non eravamo lontani, che non dovevamo abbassare la testa e che sarebbe ricominciato e avrebbe colpito il nostro accampamento. » “Ci siamo detti che dovevamo crederci, che avrebbero scorreggiato”concorda Thibaud Flament.

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