Dopo l'assicurazione contro la disoccupazione, gli anziani. Arrivati giovedì alle 9 presso la sede dell'Unedic, datori di lavoro e sindacati sono riusciti a mettere un punto finale sulle misure destinate a migliorare la permanenza dei dipendenti più anziani nel mercato del lavoro. Obiettivo di questo testo: aumentare il tasso di occupazione dei 60-64enni, che è particolarmente basso, parallelamente al progressivo innalzamento dell'età pensionabile legale a 64 anni entro il 2027. Una giornata di maratona di trattative, l'ultima delle ultime, che doveva concludersi questo venerdì, 15 novembre al più tardi. Poche ore prima era stato trovato un compromesso sulla modifica delle norme sull'assicurazione contro la disoccupazione, la cui attuazione è prevista dal 1° gennaio.
La principale previsione per gli anziani è la creazione di un cosiddetto contratto di “valorizzazione delle esperienze”, soprannominato CVE, aperto ai disoccupati dai 60 anni in su per facilitarne l'assunzione. Al momento dell'assunzione, il beneficiario deve comunicare al datore di lavoro l'età alla quale raggiungerà le condizioni per il pensionamento completo, data che comporterà la risoluzione automatica del contratto. L'integrazione salariale attraverso l'assicurazione contro la disoccupazione, per compensare un'eventuale carenza (fino al 30%) rispetto allo stipendio precedente, e che figurava nel progetto è stata ritirata, possibilità rinviata a più tardi. Altro “punto duro” per i sindacati, l’applicazione di un’esenzione progressiva dai contributi per l’assicurazione contro la disoccupazione per i datori di lavoro che assumono un senior (richiesta in particolare dal CPME) è stata finalmente rinviata al 2027, dopo una valutazione prevista per il 2025.
Tra le altre misure previste, è stato migliorato il pensionamento progressivo, che attualmente riguarda solo 23.000 persone. Permette « beneficiare di una frazione della pensione esercitando un'attività professionale ridotta”, ricorda il progetto di accordo datore di lavoro. Il sistema diventerà accessibile a partire dai 60 anni (a condizione di avere un numero minimo di 157 trimestri di contributi), mentre l'età pensionabile legale dovrà essere gradualmente aumentata fino a 64 anni. Infine, le trattative sui senior saranno obbligatorie ogni 3 anni nelle aziende con più di 300 dipendenti e nelle filiali, ma senza obbligo di risultato.
Chiedendo un “rinnovamento del dialogo sociale” nel suo discorso di politica generale, il primo ministro Michel Barnier aveva scommesso di restituire il controllo alle parti sociali dopo il fallimento delle discussioni sotto il governo Attal. I due progetti di accordo saranno quindi esaminati molto attentamente dal governo. Sindacati e datori di lavoro riuniranno le rispettive istanze per decidere nei prossimi giorni se firmare o meno. La maggior parte dovrebbe dare il via libera. Una condizione necessaria affinché l'esecutivo si decida ad approvare l'accordo sull'assicurazione contro la disoccupazione e a recepire le misure senior nel quadro di un disegno di legge.
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