CONTRAPUNTO – In questo scenario, non potrebbe candidarsi alle prossime elezioni presidenziali. Sarebbe ingenuo credere che i magistrati non abbiano in mente le conseguenze politiche di una simile decisione.
In privato, dalla LFI alla base governativa, molti (molto) alti funzionari affermano di trovare anormale che a Marine Le Pen venga impedito di candidarsi alle elezioni presidenziali a causa della possibile sentenza nel suo processo. In pubblico, solo Gérald Darmanin ha qualificato questa possibilità come « scioccante ». « Combatti Madame Le La penna si fa nelle urne, non altrove »ha stimato l'ex ministro dell'Interno.
È difficile per molti dire ad alta voce quello che pensano, a meno che non vengano accusati di pesare sull’indipendenza della giustizia, o addirittura di contestarla. La ministra per i Rapporti con il Parlamento, Nathalie Delattre, non ha forse criticato Darmanin « commentare una decisione del tribunale »mentre siamo solo alle requisizioni e non è prevista alcuna decisione prima del 2025?
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Non si tratta però di contestare preventivamente una sentenza per sottolineare l’impatto politico che potrebbe avere o per mettere in discussione…
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