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Francia-Israele: perché i politici si scontrano allo Stade de

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Se è probabile che il pubblico sugli spalti dello Stade de sia storicamente basso per una partita dei Blues, sarà molto diverso sulla tribuna presidenziale. Essendo diventato un simbolo politico il manifesto Francia-Israele, ci sarà folla nella parte riservata ai vip. A cominciare da Emmanuel Macron, desideroso di esprimere la sua “solidarietà” dopo le violenze antisemite della scorsa settimana ad Amsterdam. Ma anche il primo ministro Michel Barnier, il suo ministro degli Interni Bruno Retailleau ― “La Francia non si arrende, la Repubblica non si sottomette”, ha insistito ancora martedì sera su TF1 ― e quello dello sportivo Gil Avérous .

Gli ex capi di Stato Nicolas Sarkozy e François Hollande hanno annunciato che saranno presenti. Proprio come la presidente della regione Ile-de-France Valérie Pécresse. Anne Hidalgo, in viaggio per il Brasile, sarà assente.

Diversi parlamentari hanno ritenuto importante venire, come il presidente del gruppo PS al Senato ― ed ex ministro dello Sport ― Patrick Kanner. Dovrebbero essere a Saint-Denis anche i deputati macronisti Aurore Bergé, Karl Olive, Emmanuelle Hoffman, Christophe Marion, Sébastien Huyghe (LR, affine Ensemble pour la République) e Caroline Yadan.

“Andremo lì per riaffermare la nostra lotta contro l'antisemitismo che affligge il nostro paese”, spiega la deputata dell'ottava circoscrizione elettorale dei francesi residenti all'estero, Caroline Yadan, che comprende i francesi residenti in Israele. L'idra che credevamo sepolta nella spazzatura della Storia è oggi del tutto disinibita, assunta, banalizzata e diventa permanente: dalle università, agli stadi di calcio, per le strade di Amsterdam, Parigi, New York e altrove, la caccia agli ebrei, presentati come Sionisti sporchiricorrente, l’antisemitismo si nutre dell’odio verso Israele e vomita la sua propaganda in nome dei diritti umani e dell’antirazzismo. » Il deputato socialista Jérôme Guedj prevede di assistere alla partita, se possibile.

Se gli eletti si accalcano al cancello, altri, in particolare alla France Insoumise, credono che questa partita non abbia motivo di svolgersi e convocano un raduno alle 18 davanti al municipio di Saint-Denis, a 1,5 km dal Stadio di Francia. Il coordinatore nazionale della LFI Manuel Bompard chiede “l'annullamento della partita alla luce dei crimini commessi dall'esercito israeliano”.

Quanto al deputato del suo movimento Thomas Portes, chiede il boicottaggio da parte degli spettatori: “il popolo francese si rifiuta di partecipare a questa operazione di denigrazione attraverso lo sport di un governo che sta commettendo un genocidio”, ha scritto rete X Questo giovedì sera la partita non si limiterà al campo dello Stade de France.

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