Si respira un clima elettrizzante nella prima giornata delle Finals, dentro il palazzetto e nell’area dedicata ai tifosi. Aspettando il big match di stasera
L’attesa è così spasmodica che in una pausa del match tra Fritz e Medvedev, quando sullo schermo è comparso lo spot di Sinner con la solita tazzina di caffè in mano, gli spettatori dell’Inalpi Arena si sono accesi in un caloroso applauso. Applauso pari ai fischi riservati qualche minuto dopo all’indisciplinato russo, che maltrattava la sua racchetta mentre veniva preso a pallate dallo statunitense. Jannik, si sa, è tutta un’altra cosa. E proprio il suo comportamento, oltre che i risultati mai raggiunti da un tennista italiano prima di lui, stanno facendo breccia su un pubblico sempre più trasversale.
arancione
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Nelle tribune del primo incontro delle Atp Finals, già piene in ogni ordine di posto, spuntavano qua e là chiazze arancioni – parrucche, magliette, gadget – in onore del numero 1 del mondo che ha fatto del suo essere “differente” un marchio di fabbrica. E lo stesso effetto cromatico si è notato nel Fan Village adiacente al palazzetto, ampliato del 30% rispetto alle scorse edizioni torinesi e preso d’assalto, previo biglietto a pagamento, anche da chi non è riuscito ad assicurarsi un tagliando (131mila quelli singoli venduti alla vigilia, record abbattuto) per le partite del torneo. Ci sono gli stand degli sponsor e l’area food, ci sono i campi dedicati agli altri sport della racchetta. Federico, 15 anni, termina una partita di pickleball e non vede l’ora di vedere Sinner giocare contro De Minaur: “Lo guarderò qui dal maxischermo, non ce l’abbiamo fatta a trovare i biglietti. Perché mi piace Sinner? Facile dire perché vince, ma lo apprezzo anche perché in campo non perde mai la calma. Vorrei riuscire a fare come lui quando gioco”.
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