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Gérard Larcher e Yaël Braun-Pivet in Nuova Caledonia per una missione di consultazione

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Gérard Larcher e Yaël Braun-Pivet a Parigi l’11 novembre 2023. STEPHANE LEMOUTON / PISCINA/SIPA

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I presidenti del Senato e dell’Assemblea nazionale, Gérard Larcher e Yaël Braun-Pivet, si recheranno in Nuova Caledonia da sabato 9 novembre a giovedì 14 novembre per una missione di consultazione, abbiamo appreso mercoledì con le due presidenze.

Questa missione di “consultazione e dialogo” dei presidenti delle due Camere è stato annunciato dal primo ministro Michel Barnier nel corso della sua dichiarazione di politica generale, nel desiderio di placare l’arcipelago devastato da diversi mesi di violenza.

Il programma di viaggio dei due personaggi politici e la composizione della loro delegazione non sono stati dettagliati in questa fase dalle rispettive presidenze, all’indomani di un incontro sul tema, organizzato all’Eliseo insieme al presidente Emmanuel Macron e al primo ministro.

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“Uno degli obiettivi è vedere come possiamo riaprire il dialogo con tutte le parti per cercare di determinare una road map”ha detto mercoledì all’AFP Yaël Braun-Pivet. Quelli intorno a lui dicono che la missione sarà “rigorosamente parlamentare e indipendente”sostenendo inoltre che Yaël Braun-Pivet, come Gérard Larcher, “sono riconosciuti come interlocutori informati sulla questione caledoniana” et “hanno familiarità con le questioni locali”.

“Il ritorno del dialogo”

Il ministro degli Esteri François-Noël Buffet è appena tornato da una visita nella Nuova Caledonia devastata dalle rivolte che hanno causato 13 morti e danni per miliardi di euro. Ha martellato a fondo l’importanza di “ritorno al dialogo” tra il campo lealista e quello indipendentista.

Allo stesso tempo, il Parlamento sta esaminando un testo volto a rinviare le elezioni provinciali da dicembre 2024 a novembre 2025 al più tardi, una promessa di Michel Barnier presentata al Senato per la votazione mercoledì.

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Il capo del governo aveva anche annunciato l’abbandono della riforma costituzionale che sblocca il corpo elettorale specifico per queste elezioni locali, che in primavera aveva acceso la polvere sull’arcipelago, poiché il campo indipendentista temeva di vedere emarginati gli indigeni Kanak.

Ad oggi, solo i nativi di “Caillou” e i residenti arrivati ​​prima del 1998 possono partecipare a queste elezioni, una situazione considerata antidemocratica dal campo lealista. Si considera questa deroga ai principi di universalità e di uguaglianza del suffragio “particolarmente significativo” e sempre di più «eccessivo» da parte del Consiglio di Stato, aumentando il rischio di annullamento delle prossime elezioni se si svolgessero senza modifiche dell’elettorato.

A cura di Le Nouvel Obs con AFP

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