Ribelli e socialisti hanno presentato diverse misure per lottare contro il traffico di droga prima del viaggio dei ministri Bruno Retailleau e Didier Migaud a Marsiglia.
Ribelli e socialisti hanno presentato venerdì 8 novembre ciascuno un certo numero di proposte per lottare contro la criminalità organizzata e il traffico di droga, mentre i ministri dell'Interno e della Giustizia si recano a Marsiglia per presentare misure in questo settore.
Legalizzazione della cannabis, “approccio sanitario” e mezzi aggiuntivi: gli Insoumi presentano 14 proposte, in un piano strategico di cui l'AFP ha ottenuto copia, denunciando la “escalation repressiva” sostenuta secondo loro dal governo.
Rendere “la lotta al 'traffico di droga' l'unico argomento di preoccupazione equivale a ignorare l'architettura globale della criminalità organizzata”, ritengono, invocando “una risposta globale da parte dello Stato”. La proposta faro di LFI: la legalizzazione della cannabis, per “togliere il terreno da sotto i piedi ai trafficanti”, fissando a 18 anni l'età minima dei clienti e dei consumatori.
Per “colpire nel portafoglio i trafficanti”, i Ribelli intendono rafforzare le risorse dell'Agenzia per la gestione e il recupero dei beni sequestrati e confiscati (Agrasc), incaricata di gestire i beni confiscati ai criminali. E proporre una “riallocazione sociale” dei beni illeciti, a favore dello sviluppo locale.
“Espandere e rafforzare” lo stato di pentito
Contro la delinquenza economica, vogliono sottoporre le piattaforme di scambio di criptovalute al sistema antiriciclaggio. E vogliono “estendere e rafforzare” lo status di pentito, soprattutto in termini di riduzione della pena.
Chiedono inoltre risorse significativamente maggiori per la polizia e la giustizia, ad esempio mantenendo i “5.000 posti di polizia giudiziaria previsti per essere ridistribuiti nel 2025”, o rafforzando le risorse delle giurisdizioni interregionali specializzate (JIRS).
Chiedono anche il ritorno di una “polizia comunitaria”, posta in particolare sotto la direzione politica dei comuni.
LFI propone di raddoppiare il numero di educatori specializzati ed educatori di strada nei club di prevenzione, o addirittura di “rinchiudere meno i minori autori di reati”, a favore di altri sistemi di supporto.
“Riarmare la polizia giudiziaria”
Infine, favoriscono un “approccio sanitario” nel segno della prevenzione, ad esempio eliminando le sanzioni forfettarie per i reati contro i consumatori, o migliorando la diffusione di “sale di consumo a minor rischio”.
Sei parlamentari socialisti, tra cui il primo segretario del PS Olivier Faure e i presidenti dei gruppi socialisti al Senato e all'Assemblea, chiedono in un articolo pubblicato da Le HuffPost “di riarmare la polizia giudiziaria in termini di risorse e organizzazione amministrativa”; creare una Procura nazionale antinarcotici; e sostenere “il soddisfacimento degli immensi bisogni, la tutela giurisdizionale dei giovani”.
Senza voler “incoraggiare il consumo di alcun tipo di stupefacente”, ritengono “inutile (…) cadere in scandalosi sensi di colpa come fa il ministro dell'Interno Bruno Retailleau”.
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