(CercleFinance.com) – Si conferma in Europa l'inversione di tendenza al ribasso: l'Euro-Stoxx50 crolla questa mattina del +2% verso 4.946 per affondare del -1,3% verso 4.790 (differenziale medio del 4% rispetto a W-Street), nonostante una pioggia di record assoluti o storici sui 4 principali indici americani, dopo il grande slam – inaspettato dal punto di vista mediatico – di Donald Trump.
Anche il CAC40 sta vivendo una di quelle rare sessioni in cui le posizioni long vengono radicalmente invertite, con il CAC40 che passa da 7.570 (+2%) a 7.340 (-0,9%).
Wall Street ha riaperto con uno spettacolo pirotecnico di record assoluti e impressionanti gap al rialzo che vediamo solo una manciata di volte in un decennio… e gli indici statunitensi non si fermano, per il momento.
Il Dow Jones (+3,2%) ha riaperto con un raro 'gap' di +1.000 punti (senza precedenti nel 21° secolo) e si è impennato verso 43.555, oltre i 43.325 del 18 ottobre, l'S&P500 è balzato ulteriormente di 130 punti (+2%) a 5.910 (rispetto ai 5.875 del 17/10) e il Nasdaq (+2,2%) ha registrato il record a 18.860Pt contro 18.775 intraday del 30 ottobre.
E il quadro non sarebbe completo senza il Russell-2000, il principale beneficiario dello slogan 'America First', che lo fa impennare del +5,4% a 2.385 punti, punteggio superato solo una volta, 3 anni fa, all'inizio di novembre 2021.
Il trionfo dei repubblicani è totale: il voto popolare assomiglia ad un'onda anomala con 6 milioni di voti a favore del Partito repubblicano che prenderà il controllo di entrambe le camere del Congresso… per almeno 2 anni, lasciando carta bianca a Donald Trump di attuare le sue misure fiscali di tagli fiscali e misure di recupero, sotto la protezione di maggiori dazi doganali contro la Cina, anche l’Europa… senza dimenticare il Messico e persino il Canada.
Il calo dei mercati europei è simmetricamente alimentato dai timori di una politica commerciale aggressiva e dalle tensioni geopolitiche, dovute in particolare ai prevedibili cambiamenti riguardanti il finanziamento della NATO che farebbe maggiore affidamento sui contributi europei.
Considerata l'attuale situazione politica, in Europa sono stati pubblicati con relativa indifferenza diversi dati macroeconomici, in particolare gli indici PMI compositi per il mese di ottobre.
L’indice composito HCOB PMI dell’attività complessiva in Francia, calcolato da S&P Global, è sceso da 48,6 di settembre a 48,1 di ottobre, segnalando la più forte contrazione dell’attività del settore privato francese dallo scorso febbraio.
L'indice PMI composito HCOB dell'attività complessiva nella zona euro si è attestato a 50 in ottobre, riflettendo la perfetta stabilità dell'attività del settore privato, dopo aver riflesso una leggera contrazione attestandosi a 49, 6 il mese precedente.
La principale preoccupazione dei mercati risiede nella spettacolare tensione dei tassi: il '30 anni' americano balza di +22,5 punti verso il 4,675%, il '10 anni' di +21 punti verso il 4,4860% (peggior punteggio dal 10 giugno o 1 luglio).
In Europa, i Bund sono scesi di -1,8 Pt, i nostri OAT sono scesi di +0,8 Pt al 3,174%, i BTP italiani di +5,5 Pt al 3,738%.
Da notare che il dollaro ha fatto un balzo nel cuore della notte del +2%, l'euro è caduto verso 1,0710/E non appena la vittoria di Trump è apparsa certa (aveva 267 voti elettorali su 270 ma l'Alaska gli avrebbe portato i 3 mancanti), essendo questo stato repubblicano al 60%, senza tenere conto di altri “stati oscillanti” che si inclinano a favore di Trump).
Il “numero del giorno” riguarda le scorte petrolifere: i dati pubblicati dall'Energy Information Administration (EIA) statunitense mostrano un aumento di 2,1 milioni di barili di petrolio greggio negli Stati Uniti a 427,7 milioni di barili durante la settimana del 28 ottobre.
L'agenzia precisa che le scorte di prodotti distillati – compreso l'olio combustibile domestico – sono aumentate di 2,9 milioni di barili mentre le scorte di benzina sono aumentate di 0,4 milioni di barili, sempre rispetto alla settimana precedente.
Infine, la VIA precisa che nella stessa settimana le raffinerie hanno operato al 90,5% della loro capacità operativa, con una produzione media di 9,7 milioni di barili/giorno.
Nelle notizie di borsa a Parigi, Crédit Agricole rivela una quota di utile netto del gruppo sottostante in aumento del 10,9% per il terzo trimestre del 2024, indicando in particolare la crescita delle sue attività di gestione del risparmio e assicurative.
Tra i punti di attività martedì sera o mattina figurano anche quelli della società di investimenti Eurazeo, dei chimici Solvay e Arkema, del produttore di energie rinnovabili Neoen e della compagnia di assicurazione crediti Coface.
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