Su e giù, giù e su.
Vi invitiamo a guardare, o meno, le proiezioni termiche e di conseguenza cosa potrebbe accadere a livello meteo-climatico nel nostro Paese.
Quando? A partire dalle prossime ore.
Sì, perché c'è il rischio di uno sbalzo termico impressionante, o di un bel grattacapo nel cercare di interpretare certi scenari. La domanda è: cosa accadrà dopo l’esplosione artica? Ebbene, partiamo dal presupposto che tutti i centri di calcolo internazionali ci offrono la soluzione chiamata “Anticiclone”. A partire da domenica, infatti, dovrebbe ritornare la stabilità atmosferica e le temperature dovrebbero ricominciare a salire. Un aumento significativo, soprattutto nei valori massimi.
Un rialzo che dovrebbe portare, in alcuni casi, a valori superiori alle medie stagionali.
Non i minimi, che anzi approfitteranno delle precedenti intrusioni e delle inversioni anticicloniche per scendere.
Ciò significa che potrebbero esserci forti gelate, ma anche fitti banchi di nebbia. Le conseguenze, tuttavia, sono un enigma.
Un vero enigma, non ci sono dubbi, infatti le proiezioni modellistiche che siamo soliti analizzare non sono affatto allineate.
Ciò significa che per rispondere a questa domanda bisognerà pazientare, ma nel frattempo vogliamo informarvi sulle ipotesi sul tavolo. La prima, quella americana, considera il perdurare del bel tempo, quindi l'insistenza del solito Anticiclone Subtropicale.
Ci sarebbe qualcosa di strano? Niente affatto, ormai dovremmo essere abituati a questo tipo di scenario.
Se non fosse che saremo a fine novembre, quindi alle soglie dell'inverno meteorologico. L’altro scenario, ipotizzato dagli europei, vedrebbe una nuova ondata anticiclonica verso le Isole Britanniche e un conseguente scivolamento di aria fredda sull’Est Europa..
Da lì, poi, il freddo potrebbe estendersi sul Mediterraneo e in tal caso proverrebbe da est, colpendo maggiormente i settori orientali dello Stivale, oltre che il Centro Sud. Questa ipotesi potrebbe riservare sorprese anche in termini di nevicate, e quando si parla di sorprese ci si riferisce ovviamente a pianura e collina, ma chissà che possa esserci qualcosa anche sulle coste adriatiche. Chi avrà ragione? Ebbene, considerando che l’attendibilità delle proiezioni europee si sta rivelando sempre più efficace – ad esempio, anche per l’imminente intrusione artica – riteniamo che l’ipotesi della reiterazione del freddo non sia così inverosimile.
Ma bisognerà aspettare, aspettare l'allineamento della modellazione.
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