Il primo ministro vuole una “strategia europea coordinata”, come la cancelliera tedesca ed Emmanuel Macron, che vogliono “lavorare per un’Europa più unita”.
Il primo ministro francese Michel Barnier ha messo in guardia gli europei mercoledì 6 novembre “ognuno per sé” dopo la vittoria di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, invocando a “strategia europea coordinata”ha riferito il portavoce del governo. “La tentazione (deve) non essere quella di ciascuno per sé né di relazioni bilaterali, ma piuttosto di una strategia europea coordinata”ha affermato il Capo dello Stato durante il Consiglio dei ministri, secondo la rappresentante del governo Maud Bregeon, nella sua relazione alla stampa.
Emmanuel Macron si era già rivolto al suo “Congratulazioni” au “Il presidente Donald Trump”dicendo a se stesso «pronti a lavorare insieme come sappiamo fare da quattro anni” durante il primo mandato repubblicano. Era anche d'accordo con il cancelliere tedesco Olaf Scholz “lavorare per un’Europa più unita, più forte, più sovrana”. I due uomini hanno avuto un colloquio telefonico “coordinarsi strettamente”secondo un portavoce del governo tedesco.
“Una voce forte in Europa”
Nel corso del Consiglio dei ministri il presidente del Consiglio ha chiarito “che il nostro ruolo non era commentare la scelta dei popoli sovrani, ma che occorreva invece un risveglio strategico europeo”. “Ha insistito sul fatto che la salvezza non risiederebbe né nel felice transatlanticismo né nel meschino nazionalismo. La Francia deve avere (…) una voce forte in Europa per una maggiore sovranità, per mantenere l’unità all’interno dell’Unione Europea, per prendersi cura dei nostri interessi, per proteggere i nostri confini comuni.secondo la signora Bregeon.
“Dobbiamo consolidare la nostra strategia europea, il nostro coordinamento europeo sulle principali sfide che dobbiamo affrontare in termini di cambiamento climatico, in termini di difesa, in termini di ecologia” così come “di commercio, di agricoltura”ha aggiunto il portavoce. “Gli Stati Uniti sono nostri alleati e rimarranno tali. Il Presidente della Repubblica ha un rapporto impegnativo, ovviamente con il Presidente Trump.ha aggiunto.
Sul futuro dell’Ucraina, in guerra con la Russia, “indipendentemente dalle scelte che faranno gli americani, dalla situazione in Ucraina, dalla sicurezza degli ucraini, dalla vittoria dell’Ucraina e quindi, in definitiva, la nostra sicurezza non può dipendere da nessuna potenza straniera, qualunque essa sia”ha assicurato Maud Bregeon.
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