Lo youtuber specializzato in cronaca e politica Gaspard G terrà una rubrica mattutina su France Inter dal 2 al 19 dicembre, ha annunciato la radio in un comunicato inviato mercoledì all'AFP.
“Dal lunedì al giovedì alle 6:45, (…) proporrà una nuova rubrica dal vivo dal titolo + Il mondo secondo Gaspard G + in cui sceglie un evento di cronaca internazionale e racconta perché, ai suoi occhi, dobbiamo interessatevi da vicino»specifica la stazione.
Gaspard G, i cui video più recenti trattano delle elezioni presidenziali americane, del viaggio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e delle ragioni della crisi in Nuova Caledonia, conta 1,13 milioni di abbonati su YouTube, principalmente di età compresa tra 18 e 34 anni a seconda della persona interessato.
La sua assunzione temporanea “è un segno di interesse reciproco tra due mondi mediatici che, ogni giorno, raggiungono milioni di persone di tutte le età”commenta Adèle Van Reeth, direttore di France Inter, che “felicissimo che questa collaborazione ci permetta di creare ponti tra generazioni”.
«Sono convinto che bisogna connettere questi due mondi, quello di YouTube e dei social network da cui provengo a quello della radio e della televisione, perché è importante consentire a quante più persone possibile di accedere a un'informazione di qualità»aggiunge Gaspard G, citato nel comunicato stampa.
Vero nome Gaspard Guermonprez, il giovane 26enne si è fatto conoscere nel 2021 pubblicando un video diventato virale in cui critica la gestione della situazione studentesca da parte del governo durante la pandemia, al quale il primo ministro Jean Castex gli risponderà telefonicamente .
Lo stesso anno ha debuttato sulla piattaforma di streaming Twitch partecipando al talk show politico «Sedile posteriore»che lascia dopo pochi mesi. Ha partecipato anche allo spettacolo “Una domenica in campagna” su France Inter nel 2022, dove ha decifrato la comunicazione politica sui social network.
Circondato da un team di giornalisti, da allora si è specializzato in ritratti di personalità, da Nelson Mandela a Marine Le Pen, e racconta eventi significativi dell'attualità.
Il rapporto annuale di riferimento del Reuters Institute for the Study of Journalism, collegato all’Università inglese di Oxford, ha evidenziato a giugno che due terzi degli intervistati in tutto il mondo guardano almeno un breve video (pochi minuti) su un argomento di attualità ogni settimana.
Problema per i media tradizionali: quasi tre quarti (72%) di questo consumo avviene su piattaforme e reti sociali, rispetto a solo il 22% sui loro siti, il che solleva interrogativi sulla loro capacità di guadagnare denaro.
Su Facebook (gruppo Meta) e X, i cui utenti invecchiano, i media tradizionali continuano a prevalere, anche se queste reti tendono a dare sempre meno spazio all'informazione. Su TikTok, Instagram (gruppo Meta), Snapchat e YouTube (gruppo Alphabet tramite Google), per il pubblico più giovane, le informazioni vengono ricercate maggiormente da creatori di contenuti e influencer.