Dal nostro inviato Andrea Ramazzotti
5 novembre 2024 (modifica alle 23:49) -MADRID
Un grande Milan vince con merito al Bernabeu, come era successo nel 2009 con Pato protagonista. Stasera decisivo è Leao, di nuovo titolare e protagonista dell’azione del 2-1 e del 3-1. È una gara che sa di redenzione per il portoghese, tornato a brillare come le stelle sanno fare sui grandi palcoscenici. È la prestazione di tutto il Diavolo però che convince e permette a Fonseca, sotto lo sguardo del patron Cardinale, di ottenere un successo pesantissimo per la classifica della Champions, ma soprattutto per il morale. Nella capitale spagnola può essere definitivamente sbocciato il Diavolo che il tecnico ex Lilla aveva in mente e che è guidato in maniera magistrale da super Reijnders, un centrocampista totale che costruisce, difende e segna. Per Ancelotti, invece, i primi spifferi della crisi perché le sue stelle Mbappé e Vinicius difendono poco e la squadra è sbilanciata, soprattutto finché in campo c’è Modric, in debito di energie rispetto al passato.
bel diavolo
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Ancelotti punta sul 4-4-2 con Valderde e Bellingham esterni di centrocampo più la coppia Vinicius-Mbappé in avanti. Fonseca risponde rilanciando tra i titolari Leao, in panchina nelle ultime tre gare di A, ma soprattutto schierando Musah, capace di trasformare il 4-2-3-1 in fase di possesso in un 5-2-3 quando ad attaccare sono i padroni di casa. Si inizia con il ricordo per le vittime di Valencia e la commozione è palpabile, ma poi è subito partita vera con il Real che spinge e il Milan che si difende senza rinunciare a ripartire. Maignan risponde presente su una punizione di Modric, ma a passare è il Diavolo con un calcio d’angolo conquistato da Leao magistralmente battuto da Pulisic per la testa di Thiaw, che anticipa Tchouameni. Il Bernabeu è gelato e ci vuole un intervento di Lunin su Pulisic per evitare il 2-0. La reazione dei blancos, che si difendono con il 4-4-2 e attaccano con il 4-2-3-1, è rabbiosa: la rasoiata di Mbappé viene respinta da Maignan, poi un ingenuo intervento di Emerson Royal stende in area Vinicius. Lo stesso brasiliano trasforma dagli undici metri e dopo ventitré minuti il match è di nuovo in parità, con i rossoneri che hanno il rammarico per aver resistito solo una decina di minuti con la testa avanti. L’incontro è spezzettato per i molti falli, ma anche palpitante perché il Milan non sta solo a guardare: sui calci d’angolo fa soffrire gli spagnoli che ringraziano Lunin per un grande riflesso sulla botta di Reijnders. Nonostante sia più fresco perché nel week end non ha giocato in campionato, il Madrid pressa in maniera slegata, non mette sotto con il ritmo i rossoneri che anzi sfruttano i varchi a sinistra dove Leao è in serata di vena. E’ il portoghese che prima crea scompiglio e poi con un movimento da centravanti vero chiama alla grande parata Lunin. Sulla respinta come un falco arriva Morata che si sblocca dopo sei gare e oltre un mese di astinenza per il nuovo vantaggio del Diavolo.
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fantastico
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A inizio ripresa Ancelotti corre ai ripari inserendo Camavinga e l’ex Brahim Diaz per Tchouameni e Valverde. Quest’ultimo paga le scorribande a sinistra di Theo e Leao, ma il modulo dei blancos rimane lo stesso e il Milan non arretra perché ha sempre spazi. Rafa con un colpo di testa su cross di Emerson Royal si vede negare il 3-1 da un grande Lunin, poi però gestisce male un paio di ripartenze che potevano far male ai blancos. Si va avanti senza pause, con le squadre allungate (soprattutto il Madrid) e con Bellingham che mostra di non essere più quello della scorsa stagione sparando alto da ottima posizione. Il Milan non molla, cerca di palleggiare e lo fa bene perché i blancos non riescono a pressare in maniera feroce. Paradossalmente i pericoli maggiori arrivano quando gli uomini di Fonseca perdono palla e Mbappé spara a lato da buona posizione. Leao però è in serata e con una giocata delle sue salta nuovamente Vazquez e manda verso la gloria Reijnders. Il Diavolo è avanti 3-1 e Ancelotti si gioca il tutto per tutto con Rodrygo e Garcia. Il Var annulla per fuorigioco di Rodrygo il 2-3 di Rudiger, poi Maignan dice no a Brahim Diaz. Ormai è fatta: la notte di Madrid si tinge di rossonero e il Milan fa festa meritatamente.
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