Il mondo delle corse dei cavalli non si lascia frenare e intende risalire la classifica. L'intero settore denuncia una scelta che considera “micidiale” da parte del governo, quella di aumentare la tassazione delle scommesse attraverso un emendamento al progetto di bilancio della Previdenza Sociale. Una tassa “che mette a repentaglio l'attività di diverse centinaia di operatori agricoli, allevatori e formatori”, assicura il settore.
Una rabbia crescente che il ministro del Bilancio, Laurent Saint-Martin, ha cercato di calmare. Quest'ultimo indicato domenica, intervistato nel corso della trasmissione La domenica in politica su France 3, che non vuole che venga tassata l'industria delle corse dei cavalli. “Mi auguro che i proprietari, tutti coloro che compongono la vita equestre del nostro Paese, possano essere tutelati dalle tasse che impedirebbero loro di lavorare”, ha aggiunto.
Pubblicità, poker online e anche alcuni giochi da casinò
L'emendamento presentato lunedì prevede invece di aumentare l'imposta dal 6,9% al 7,5% sui ricavi lordi delle scommesse ippiche piazzate nella rete fisica (Pmu, ippodromi) e dal 6,9% al 15% per le scommesse online. Si prevede inoltre di aumentare la tassazione sulle offerte pubblicitarie e promozionali degli operatori, sui proventi lordi di alcuni giochi da casinò, del poker online e delle scommesse sportive fisiche (dal 6,6% al 7,6%) e online (dal 10,6% al 15%).
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