Senza dubbio ha sentito parlare di queste statistiche lusinghiere. E se così non fosse, abbiamo potuto farglielo sapere per mantenere ulteriormente la speranza di un titolo a Parigi. Ugo Umbert (18e giocatore mondiale), che affronta Alexander Zverev (3e), la domenica della finale del Masters 1000 a Parigi-Bercy non è mai così bella come quando davanti a lui si trova un giocatore che flirta con il vertice della piramide del tennis mondiale.
Per quanto paradossale possa sembrare, Messin presenta un record equilibrato contro i primi 5 giocatori (5 vittorie, 5 sconfitte), secondo i dati di La squadra . Un'anomalia considerando il suo record, questa volta negativo, contro i giocatori n.21 del rankinge e i 50e posto nel mondo (36 vittorie, 44 sconfitte). Da lì a dire che il 26enne mancino ha più possibilità contro il tedesco Zverev, che a fine torneo sarà numero 2 del mondo, che contro – a caso – il tedesco Jan-Lennard Struff (42e mondo), c'è un passo che la carriera di Umbert ci invita a fare.
Forti contro i forti
Capace di agire anziché soffrire, anche contro giocatori più forti sulla carta, il miglior giocatore francese attualmente presente nell'ATP è diventato un po' un prurito per le big, tanto da portare con sé un altro dato rivelatore: nell'era Open , dal 1968, nessun altro francese ha fatto meglio di Ugo Umbert tra coloro che hanno affrontato membri della top 10 almeno venti volte. Il suo record: 13 vittorie, 16 sconfitte. È migliore di Yannick Noah (41 vittorie, 64 sconfitte) e Nicolas Escudé (20 vittorie, 33 sconfitte).
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Se dovesse vincere contro Zverev, in una Bercy che chiede solo di chiudere la sua storia con il Masters 1000 con un Karicoco, Ugo Umbert succederebbe a Jo-Wilfried Tsonga, ultimo francese vincitore in singolare del torneo parigino (2008). E si assicurerebbe la quinta top 10 dell'anno dopo il n. 8 Hubert Hurkacz (due volte, all'ATP 250 di Marsiglia e all'ATP 500 di Dubai), il n. 4 Daniil Medvedev (Dubai) e il n. 2 Carlos Alcaraz (Masters 1000 Parigi-Bercy).
Un'abitudine diventata un marchio di fabbrica, che più che brillantezza è coerenza, pensata per offrirgli, se non il miglior titolo della carriera, almeno buone possibilità di vincerlo. E già questo non è male per il tennis francese che attende questo evento dal 2014 e dall'incoronazione di Jo-Wilfried Tsonga al Masters 1000 di Toronto. Quell'anno, “Jo-Wil” sconfisse il numero 1 del mondo Novak Djokovic.
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