Secondo l’ANSA, è stato il prefetto del ministero dell’Economia, il laico Maximino Caballero Ledo, a informare i cardinali di questa decisione del Santo Padre, in una lettera datata 18 ottobre, quasi un mese dopo un’altra lettera di Papa Francesco in data 18 ottobre 2019. l’argomento.
Nello specifico, il taglio degli stipendi o degli stipendi avverrà in due voci: il “bonus di segreteria” e il “compenso d’ufficio”, due concetti che facevano parte delle indennità mensili e che non verranno più erogati.
Anche se il Vaticano non specifica quanto ha ricevuto un cardinale che lavora in Vaticano, l’ANSA indica che si tratta di circa 5.500 euro.
Con il taglio attuale tale cifra diminuirebbe di poco più del 10%, circa 500 euro.
Nella lettera ai cardinali, il prefetto dell’Economia sottolinea anche che ci sono “altre misure, che sono allo studio degli organismi competenti” e che “richiederanno il contributo di tutti”.
Caballero indica anche di confidare che questa misura “sarà accettata nel più autentico spirito di cooperazione per il bene della Chiesa”.
Nella sua lettera di settembre, papa Francesco ha indicato ai cardinali che “sono necessari ulteriori sforzi, da parte di tutti, affinché il ‘deficit zero’ non sia solo un obiettivo teorico ma un traguardo concretamente raggiungibile”.
Il quotidiano italiano Il Messaggio precisa che, insieme alla diminuzione delle donazioni dell’Obolo di San Pietro, le spese per il mantenimento della retribuzione dei 4mila dipendenti vaticani ammontano a circa dieci milioni di euro al mese.
L’ultimo bilancio vaticano mostrava un deficit di 83 milioni di euro.
Secondo i media spagnoli Europa Press, questo taglio degli stipendi dei cardinali permetterà loro di “risparmiare 180mila euro all’anno, una cifra simbolica e un gesto che getta le basi per poter chiedere sacrifici ad altri alti funzionari vaticani”.
Il taglio davanti ai cardinali
Nel marzo 2021 papa Francesco ha deciso di ridurre del 10% lo stipendio dei cardinali in servizio in Vaticano, per “salvaguardare i posti di lavoro attuali” e garantire “un futuro economicamente sostenibile”.
Il Santo Padre ha poi spiegato che la riduzione salariale è giustificata “considerato il deficit che caratterizza da diversi anni la gestione economica della Santa Sede” e “tenendo conto dell’aggravarsi di questa situazione dopo l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19″. 19.” 19, che ha influito negativamente su tutte le fonti di reddito della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.”
La misura è entrata in vigore il 1° aprile 2021.
Inoltre, nel marzo 2023, Papa Francesco ha deciso di eliminare la possibilità per cardinali e altri alti funzionari vaticani di disporre di alloggi di proprietà della Santa Sede gratuitamente o a condizioni vantaggiose.
Sorpresa dei laici vaticani ai bonus
In mezzo a questo taglio, l’ADLV, l’associazione dei lavoratori laici del Vaticano, ha espresso, secondo l’ANSA, la sua sorpresa per alcune misure prese in direzione opposta al taglio degli stipendi dei cardinali.
Si sono detti “increduli, anche se felici per la generosa e certamente meritata gratificazione ricevuta dai nostri colleghi”.
“Questa è la nostra sensazione dopo aver appreso di una seconda tornata di assegnazione dei livelli funzionali nell’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) appena un anno dopo la prima e inaspettata distribuzione, che ha sorpreso anche i dipendenti vaticani”. Credito: CNA
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