Al termine di quasi cinquanta opere e cinquant'anni di partecipazione alla vita pubblica, Alain Minc ci offre qui un “fermo immagine”. Non si tratta di Memorie in senso stretto ma di un resoconto che si dipana e si dipana, come un ventaglio, in quattro parti: figure, momenti, eredità e fallimenti. “La vera tomba dei morti è il cuore dei vivi”, diceva Cocteau. Quindi questo libro inizia con i ritratti di personaggi, ormai defunti, ai quali l'autore era molto legato e che hanno avuto un ruolo cardinale nella sua vita. È un mix inaspettato di affinità elettive in cui Jorge Semprun si confronta con Bernard Tapie, François Furet, Yves Montand… e dove ricordi personali e descrizioni psicologiche si uniscono. Poi arrivano i momenti importanti per i quali ripercorre le sue reazioni analizzate con gli occhi di oggi: dal “monome” del 1968 al 7 ottobre 2023, dall'invasione sovietica della Cecoslovacchia alla caduta del Muro di Berlino. Poi le idee o i concetti che ha lanciato e che sono diventati comuni nei dibattiti odierni – come “equità contro uguaglianza”, “globalizzazione felice” o il “circolo della ragione” – che mette in discussione con il senno di poi. E infine i suoi “fallimenti”, gli argomenti che ritiene aver ignorato o maltrattato, riflettendo retrospettivamente sulle ragioni dei suoi passi falsi. Ciascuno di questi temi rivela una miscela di umorismo e distanza, profondità e leggerezza.
Par
Alain Minc
Chez
Grasset & Fasquelle
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Azioni
Editore
Grasset & Fasquelle
Genere
Notizie politiche Francia
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