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video, autopsie… Come è stata autenticata la presenza del lupo

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Dmai visto in cento anni. Per la prima volta a memoria d’uomo, la presenza di un lupo è stata autenticata in Gironda, come annunciato dalla prefettura in un comunicato stampa questo lunedì nel tardo pomeriggio.

Il documento menziona “foto” scattate il 13 ottobre. Secondo le nostre informazioni, si tratta in realtà di un video ripreso da una fototrappola installata nel parco naturale delle Terres d’oiseau a Braud-et-Saint-Louis, nell’Alta Gironda. Le immagini aderiscono alla “griglia identificativa” del lupo, inequivocabilmente: aspetto generale, portamento basso della coda, il cui voluminoso pennacchio si gonfia mentre lui la rimbocca, sorpreso dall’azionamento dell’ordigno.

A Terres d’oiseau sono state uccise quattro pecore. Ma i sospetti risalgono più indietro nel tempo e nel territorio. Da luglio sono stati attaccati una quarantina di animali: soprattutto pecore di allevamenti come quelli di Cézac, Anglade o Saint-Ciers. Ma anche due capre nane in una casa privata.

Firme

L’autopsia ha permesso anche di notare la firma del lupo, come sulle tre pecore uccise nella notte tra venerdì e sabato a Cézac: il predatore le ha falciate da dietro mordendo loro una gamba per farle sdraiare. E una volta a terra, li afferrò per la gola per ucciderli. Solo il lupo ha una mascella abbastanza potente da schiacciare la trachea e lasciare buchi larghi più di 4 mm.

La sua firma: aprire la cassa toracica delle pecore per mangiare in via prioritaria cuore, fegato e polmoni.

Un’altra firma: aprire la gabbia toracica per mangiare in via prioritaria cuore, fegato e polmoni – i cani consumano carne. QED, secondo gli esperti responsabili delle “scene del crimine”, il cui lavoro permette di risarcire gli allevatori vittime degli attacchi. Il piano lupo 2024-2029 mira a proteggere sia la specie che l’attività economica degli allevatori.

Jean-Michel Rigal, sindaco di Braud-et-Saint-Louis, fino ad ora cauto, non ha più finto di essere cauto una volta reso pubblico il comunicato stampa. “Siamo stati noi a scoprire le rose pot aux grazie alla fototrappola installata nella riserva ornitologica del porto di Couvertures, situata nel territorio del nostro comune. » L’eletto aggiunge che “in una prima immagine non potevamo vedere la testa dell’animale – avrebbe potuto benissimo essere un pastore tedesco. Ma in una seconda sequenza lo vediamo intero. Questo è quanto autenticato dall’Ufficio francese per la biodiversità (OFB).

Nella riserva ornitologica è presente un agente dell’organizzazione. “Ha potuto effettuare analisi di impronte e campioni di pelo, che confermano che si tratta di un lupo”, precisa l’eletto.

“La vita fino alla morte”

Nei prossimi giorni parteciperà all’incontro convocato dal prefetto Étienne Guyot. Si invita “i residenti della zona a segnalare immediatamente qualsiasi sospetto di predazione sul bestiame” alla Direzione dipartimentale dei Territori e del Mare (05 47 30 51 72, email [email protected]) e qualsiasi osservazione visiva di lupoide tipo animale presso l’OFS (05 57 74 10 24, e-mail [email protected]). »

“Se vedono il lupo attentare ai loro mezzi di sostentamento, alcuni rischiano di celebrare la messa e la cerimonia contemporaneamente”

Jean-Michel Rigal non è affatto ottimista. “Credo che non sarà un piacere ritrovare il lupo, perché è un animale erratico con un vasto territorio di caccia: ricordatevi che sono state attaccate mandrie ad Anglade, a 15 o 20 chilometri di distanza! »

Teme anche che alcuni residenti locali siano tentati di uccidere il predatore. “Le persone qui presteranno attenzione ai loro animali. E lì potrebbe succedere molto velocemente. Se vedono il lupo attaccare i loro mezzi di sostentamento, non lo grideranno dai tetti, celebreranno la messa e la cerimonia allo stesso tempo. » Traduzione: sparagli. “Non si limiteranno a leggere ‘ti risarciremo più tardi’. E adesso temo che non vedremo più il lupo per molto tempo. Ce ne sono certamente altri che passano dalla vita alla morte senza che noi lo sappiamo. »

Secondo diversi osservatori l’individuo in questione potrebbe essere un giovane maschio espulso da un branco – un “dispersore”. Questa è anche l’opinione di Éric Guttierez, allevatore di pecore a Saint-Christophe-de-Double e ideatore, nel 2020, del “piano di prevenzione del rischio di predazione”. La sua filosofia: prepararsi all’arrivo del lupo, che considera inevitabile. “Entro il 2050 sarà presente in tutta la Francia. Quando comincia a “precedere” gli ungulati domestici, comincia a stabilirsi. E il fuoco difensivo non cambierà nulla…”

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