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È morto Simon Fieschi, webmaster del quotidiano gravemente ferito durante l’attentato

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Nell’attentato del 7 gennaio 2015 è rimasto gravemente ferito Simon Fieschi, all’epoca webmaster del quotidiano Charlie Hebdo.

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Pubblicato il 19/10/2024 11:57

Aggiornato il 19/10/2024 12:28

Tempo di lettura: 2 minuti

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Simon Fieschi durante una cerimonia commemorativa dell’attentato alla rivista satirica Charlie Hebdo che provocò 12 morti a Parigi, il 7 gennaio 2023. (GEOFFROY VAN DER HASSELT / PISCINA / EPA / MAXPPP)

È morto Simon Fieschi, gravemente ferito durante l’attentato del 7 gennaio 2015 al quotidiano Charlie Hebdo, lo ha appreso sabato 19 ottobre Inter da chi lo circondava. 41 anni, gravemente disabile dopo l’aggressione, padre di una bambina di cinque anni. Il 7 gennaio 2015 era da tre anni webmaster del quotidiano Charlie Hebdo quando i fratelli Kouachi gli spararono.

Simon Fieschi è stato il primo membro della redazione di Charlie Hebdo ad essere ucciso dai fratelli Kouachi mentre entrava nella sede del giornale. Un proiettile gli aveva colpito il midollo spinale. Paralizzato da diversi mesi, è stato sottoposto a intense sedute di riabilitazione prima di poter nuovamente camminare, con l’aiuto di una stampella.

Recentemente ha assistito al processo contro il jihadista Peter Cherif, condannato all’ergastolo per il suo ruolo nello Yemen con Chérif Kouachi, uno degli attentatori dell’attentato a Charlie Hebdo, e per il rapimento di tre operatori umanitari nel 2011. Un processo in cui Simon Fieschi si costituì parte civile e durante la quale fu molto coinvolto e testimoniò.

“Il tempo aiuta, ma non cancella il fatto che siamo stati massacrati a colpi di mitragliatrice”disse a France Inter nel 2020 durante il primo processo sugli attentati del 7 gennaio 2015. “Simon Fieschi era uno di quelli che veniva con noi nelle scuole per parlare con gli studenti e sostenere gli insegnanti”ha reagito il presidente onorario dell’associazione 13onze15 Fraternité et Vérité, padre di una vittima del Bataclan.

“Pensieri di Simon Fieschi, dei suoi cari e di tutte le vittime del terrorismo attuali e passate”dal canto suo ha reagito il portavoce della polizia nazionale.

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