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Medio Oriente: “Il rischio di una conflagrazione, che inevitabilmente si ripercuoterebbe sull’Europa, c’è”

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“Il rischio di una conflagrazione, di una guerra regionale, che avrebbe inevitabilmente un impatto sull’Europa e sulla sicurezza dei francesi, esiste”avverte giovedì il ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu a France Inter. All’inizio della settimana il primo ministro israeliano ha minacciato di sofferenza i libanesi “distruzioni” come a Gaza se non lo fanno “liberato” non il loro paese di Hezbollah.

Per Sébastien Lecornu, lo Stato ebraico rischia di cadere in tre trappole: “Non rispetto del diritto internazionale e umanitario, una forma di fiducia alla luce dei recenti successi tattici e un malinteso strategico”. Su quest’ultimo punto lo spiega il ministro delle Forze armate “Teheran e Israele stanno utilizzando l’escalation come strumento per allentare la tensione, tranne che da quest’estate la macchina si è bloccata e ha portato solo ad un’escalation”.

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Francia “chiede che la risposta di Israele sia proporzionata”, dice Sébastien Lecornu. Sottolinea anche l’azione dell’Iran: “Non dobbiamo sottovalutare l’agenda di destabilizzazione” che il paese “sta avendo un impatto su tutta la regione. Non è mai stato così significativo”. Per quanto riguarda gli Hezbollah libanesi, il gruppo armato è, secondo Sébastien Lecornu, “decapitato, disorganizzato e quindi fondamentalmente pericoloso poiché le capacità militari sono ancora presenti”.

La Francia “non consegna armi” a Israele

L’appello lanciato il 5 ottobre dal presidente francese a sospendere la consegna di armi a Israele ha suscitato l’ira del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Un messaggio piuttosto indirizzato “ai nostri amici americani”ritiene Sébastien Lecornu. “Nonostante quello che La France insoumise dice da un anno, non vengono consegnate armi a Israele”sostiene il ministro. La Francia consegna”componenti su sistemi puramente difensivi”, ha detto, tipo “molle sulla cupola di ferro e piastre di corazza per veicoli”.

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