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Dopo la caduta dei Castet, i Faure ansimano

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Qche pantaloni! Dopo la tragicommedia estiva “Lucie Castets future PM”, ecco la telenovela autunnale di “Amateurs de l’hémicycle”. Con Olivier Faure nel ruolo del protagonista. Il primo segretario del Partito socialista aveva il compito di difendere la mozione di censura contro il governo, sulla quale molti media sbavavano da settimane. I giorni di Michel Barnier erano già contati a Matignon? La sinistra, a cui è stata rubata la (presunta) vittoria alle elezioni legislative, riuscirà a ricostituirsi? Patatra! La mozione di censura ha ottenuto solo 197 voti, ben lontani dai 289 necessari, e 10 voti in meno di quella sostenuta dal comunista André Chassaigne tre mesi fa.

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Era una conclusione scontata, osserva il nostro incisivo inviato speciale Samuel Dufay, per il quale la sessione era più una terapia di gruppo che un dibattito politico. Con il culmine dell’egoistica offerta eccessiva di Olivier Faure, come ha notato, non senza crudeltà, la nostra editorialista Sophie Coignard. Quando ci sarà un “Mr Faure all’Assemblea”, a seguire Il signor Smith al Senato di Caprà? Forse dovremmo riderci sopra… I cimiteri politici sono pieni di Narcisi caduti dai piedistalli. Ma la sinistra merita di meglio del triumvirato Faure-Mélenchon-Castets come alfiere. Jaurès, Blum, svegliatevi…

► PILASTRI. Visto che tutto andrà sprecato, proviamo a capirne il motivo saltando sull’intervista magistralmente realizzata da Saïd Mahrane a Marcel Gauchet in occasione del suo nuovo saggio, Il nodo democratico. Diagnosi: la Francia trema dopo la “rottura con la struttura religiosa” che ha governato il Paese per secoli. “L’individuo è così libero che ha dimenticato di essere nella società pur essendo il puro prodotto di questa società”, osserva Gauchet. Siamo orgogliosi di vivere in un Paese museo, come hanno dimostrato i Giochi Olimpici, ma “il passato non ci obbliga più”, sottolinea questo lungimirante intellettuale.

► AEREO. Poiché dovremo tagliare la spesa pubblica, e questo è l’animale domestico Puntoin particolare dal nostro editorialista Pierre-Antoine Delhommais, proponiamo ogni giorno qualche spunto. Come tagliare la spesa sanitaria, eliminare la Cese, secondo un sanguinante articolo di François Miguet… In Corsica, siamo preoccupati per il futuro del fondo nazionale (187 milioni di euro all’anno) che sovvenziona i trasporti marittimi e aerei con il continente. La comunità corsa è “sull’orlo dell’asfissia finanziaria”, secondo l’osservazione del nostro corrispondente Julian Mattei. E la Francia?

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