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film da vedere questa settimana (o no)

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Scopri la nostra selezione di recensioni cinematografiche per la settimana del 9 ottobre 2024.

Un film d’animazione sublime, l’ascesa di Donald Trump e la conferma che gli iberici sono dei duri… Mercoledì piove buon cinema d’autore.

“Il robot selvaggio” di Chris Sanders (4/5)

Con le voci di Pedro Pascal, Mark Hamil…

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Non c’era migliore candelina per spegnere il trentesimo anniversario dello studio di animazione DreamWorks di questo film, un successo a sorpresa e meritato al botteghino americano. Questa è la storia toccante, commovente, a volte divertente, di un robot naufragato su un’isola deserta che rivelerà i suoi istinti materni adottando un cucciolo d’oca.

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Un inno alla differenza, “The Wild Robot” mescola temi attuali – intelligenza artificiale, ecologia – e permette a Chris Sanders (“Lilo and Stitch”, “Dragons”) di celebrare le sue maggiori influenze: Miyazaki o Monet per le superbe immagini, senza dimenticare un amorevole tributo a “ET” e “Wall-E”. Proprio quello. Prepara i fazzoletti per uno dei migliori film americani dell’anno. Un piccolo gioiello. Fabrice Leclerc

“Un amore” di Isabel Coixet

Con Laia Costa, Hovik Keuchkerian, Luis Bermejo

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La regista spagnola Isabel Coixet ha viaggiato molto nel corso della sua carriera: film in Inghilterra (“La Libreria”), in Giappone (“Carte des sound de Tokyo”), su una piattaforma petrolifera (“La vita segreta delle parole”) e perfino in La Groenlandia (“Nessuno aspetta la notte”), confrontandosi con le solitudini a tutte le latitudini. La giramondo deposita le sue valigie qui, in una regione montuosa e austera della Spagna, adattando un romanzo di Sara Mesa. Natalia (Laia Costa) è la sua ovvia controfigura immaginaria.

Una donna indipendente che vuole disporre del proprio corpo come desidera, accogliere il cane che tutti rifiutano e soprattutto non rendere conto a nessuno. L’intelligenza di “Un Amor” è quella di non prendere mai la direzione in cui pensiamo: il film non diventa un thriller rurale di tendenza “As Bestas” e la commedia romantica venduta dal titolo è un’illusione. È uno studio di carattere, complesso e psicologico, su un personaggio non necessariamente amabile che ha bisogno di tenerezza. La bella crede che la troverà tra le braccia della bestia, ma alla fine sarà il suo compagno dai capelli corti a donarle l’amore incondizionato a cui aspira. Yannick Vely

« L’Apprendista » d’Ali Abbasi (3/5)

Con Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova

Pensi di sapere tutto di Donald Trump? Il regista danese di origini iraniane Ali Abbasi (“Le notti di Mashhad”) racconta la “storia delle origini” del supercattivo della politica americana (almeno visto da Hollywood) ovvero come un giovane di buona famiglia e ambizioso dell’alta società newyorkese diventa il Frankenstein di creatura sotto il controllo dell’avvocato aziendale Roy Cohn. Se la storia è classica con un “Padawan” che finisce per diventare più formidabile e disumano del suo mentore, è l’incarnazione che seduce: Sebastian Stan, perfetto nei panni del giovane Donald Trump, un uccellino caduto dal nido che si trasforma in uccello della preda, e Jeremy Strong, straordinaria presenza machiavellica nei panni di Roy Cohn. E se il film non offre sfumature, suscitando l’ira del campo repubblicano, fa luce sulle zone grigie della gioventù dell’ex presidente degli Stati Uniti, in particolare sul suo successo immobiliare. Yannick Vely

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