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Insediato nell’Orne fino all’ottobre 2023, a Omar Binladin è ora vietato soggiornare in Francia

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Se avesse lasciato il territorio alla fine di ottobre 2023, era infatti precedentemente installato in Normandia, a Domfront, dal 2018, dove viveva accanto a un cittadino britannico. E questo, “legalmente” conferma la prefettura in un comunicato inviato alla redazione questo martedì 8 ottobre: Omar Binladinuno dei figli di Osama Bin Laden, lo stesso che, in nome dell’organizzazione islamista Al Qaeda aveva rivendicato la distruzione delle torri del World Trade Center nel 2001 a New York, non ha ufficialmente non ha più il diritto di tornare in Francia. Per motivo: “Pronuncio questo giorno un divieto amministrativo sul territorio contro il signor Omar Binladinfiglio maggiore del terrorista internazionale Osama bin Laden. Lo ha annunciato Bruno Retailleau, ministro dell’Interno “del osservazioni relative all’apologia del terrorismo accolto sui social dell’interessato… chi certamente “negato di essere l’autore” Di più “Chi non ha ritirato tali contenuti, né denunciato il loro presunto autore, né li ha condannati pubblicamente. sottolinea da parte sua Sébastien Jallet, prefetto dell’Orne.

Un ritiro del permesso di soggiorno già nell’ottobre 2023

Nelle terre di Ornese, Omar Binladin si era affermato come artista-pittore e, come tale, era stato oggetto di numerosi articoli elogiativi sulle pagine di Ouest-France o anche sul sito - dove abbiamo appreso con l’esempio nel luglio 2022 Quelloaveva progettato, con la moglie, “aprire un ristorante”. Lontano a priori, quindi, dalle attività disastrose del padre, morto circa dieci anni prima. Comunque va bene “considerati i rischi per l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale presentati dalla presenza in Francia del signor Binladin” che il prefetto dell’Orne gli ha notificato il ritiro del suo permesso di soggiorno e l’obbligo di lasciare il territorio francese con un divieto di ritorno di due anni – massimo legale – il 27 ottobre 2023. Omar Binladin, che ha presentato ricorso, è stato respinto, quasi un anno dopo, dal tribunale amministrativo di Caen. Se poi aveva un mese di tempo per ricorrere, l’intervento del nuovo padrone dell’hotel Beauvau spegne ogni speranza: “Il divieto amministrativo sul territorio garantisce l’impossibilità per il signor Binladin di ritornare in Francia per qualsiasi motivo scrive Bruno Retailleau.

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