DIn un comunicato stampa, Thomas Vinterberg ha espresso il suo entusiasmo per questa opportunità: “Presiedere la giuria del Festival Internazionale del Cinema di Marrakech è un immenso privilegio e un onore. In un mondo in continuo cambiamento e sempre più diviso, festival come quello di Marrakech aprono una preziosa finestra su un’ampia varietà di culture. I film riescono a descrivere l’inspiegabile, a farci comprendere l’inaccettabile. E in questo momento ci sono così tante cose che dobbiamo capire.
Nato nel 1969 a Copenaghen, Vinterberg ha esordito con festivalil primo film del movimento Dogme 95, da lui cofondato con Lars von Trier. Questo manifesto cinematografico auspicava un ritorno alla purezza della produzione, rifiutando gli artifici tecnici e concentrandosi sulla narrazione e sulla recitazione. Questo film gli è valso un immediato riconoscimento internazionale, incluso il Premio della Giuria al Festival di Cannes.
La carriera di Vinterberg si è poi diversificata con produzioni in lingua inglese come È tutta una questione di amore (2003) et Cara Wendy (2005), pur continuando a esplorare storie profondamente radicate nella cultura scandinava. La caccia (2012), interpretato da Mads Mikkelsen, ha consolidato la sua reputazione mondiale, ottenendo una nomination all’Oscar e una Palma d’Oro a Cannes per la performance di Mikkelsen. Ha anche vinto premi prestigiosi ai British Independent Film Awards e ai Golden Globes.
L’apice della sua carriera è arrivato nel 2020 con Ubriacouna riflessione sulla ricerca di senso attraverso l’alcol, che gli è valso un Oscar, un BAFTA e un César, oltre alla partecipazione ai festival di Toronto e San Sebastián.
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