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Caso P. Diddy: la madre viene in suo aiuto e denuncia “accuse ripugnanti”

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Un caso che fa notizia. Il 16 settembre, il rapper americano 54enne P. Diddy, il cui vero nome è Sean Combs, è stato arrestato dalla polizia di New York per stupro e violenza sessuale. Da allora, il produttore musicale è stato perseguito per traffico sessuale. In attesa del processo, la star del rap globale è sotto osservazione in carcere per suicidio Persone. Questo mercoledì, 9 ottobre, avrà l’opportunità di far valere la sua causa, quando i suoi avvocati chiederanno nuovamente il suo rilascio su cauzione. Janice Smalls Combs, madre del musicista, produttore, imprenditore e filantropo multimilionario, ha parlato in un comunicato inviato alla stampa lunedì 7 ottobre e citato dal Posta quotidiana.

In questo documento difende suo figlio, accusato di violenza sessuale da 120 presunte vittime, tra cui minorenni. P.Diddy “ha commesso degli errori in passato, come tutti noi”ammette, prima di considerare che non è necessariamente così “il mostro che hanno ritratto”. “È straziante vedere che mio figlio viene giudicato non per la verità, ma per una narrazione creata con bugie”insiste. “Mio figlio potrebbe non essere stato del tutto onesto riguardo alle cose, come quando ha negato di essere stato violento con un’ex ragazza [en 2016, mais] “Non essere del tutto chiaro su una questione non significa che mio figlio sia colpevole delle disgustose accuse mosse contro di lui.”considera anche lei.

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Accuse contro P. Diddy: il principe Harry coinvolto in questa vicenda (suo malgrado)

Secondo il Posta quotidianail nome del principe Harry appare negli atti giudiziari americani relativi al processo che accusa P. Diddy di violenza sessuale. Ciò è emerso nei documenti relativi alla causa del produttore musicale Rodney “Lil Rod” Jones contro il rapper. Assicura che la sua associazione con il figlio più giovane di Lady Di e altre personalità gli dà un “legittimità”. Ma gli adoratori della Ditta stanno tranquilli, i documenti del tribunale depositati negli Stati Uniti non suggeriscono alcun coinvolgimento riprovevole da parte del padre di Archie e Lilibet. Quest’ultimo non è accusato di nulla e la sua identità compare una sola volta nel documento che contiene settantatré pagine.

Articolo scritto in collaborazione con 6Medias

Crediti fotografici: Backgrid USA / Bestimage

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