DayFR Italian

La rivalutazione delle pensioni rinviata di 6 mesi per risparmiare 3 miliardi di euro

-

Il governo ha individuato oltre 40 miliardi di risparmi per il bilancio 2025. L’indicizzazione delle pensioni all’inflazione, che avrebbe dovuto avvenire il 1° gennaio, è rinviata al 1° luglio.

A una settimana dalla sua presentazione ufficiale, i contorni della legge finanziaria 2025 cominciano ad affinarsi. Nel suo discorso di politica generale, Michel Barnier ha indicato che il governo punta ad un deficit del prodotto interno lordo (PIL) del 5% nel 2025. Con un deficit previsto del 6,1% nel 2024, si tratta di un regime di 60 miliardi di euro che la sfera pubblica dovrà pagare l’anno prossimo. Michel Barnier ha svelato martedì la sua ricetta per avviare il risanamento dei conti: la legge finanziaria organizzerà poco più di 40 miliardi di risparmi e poco meno di 20 miliardi di nuove tasse. Lo Stato sosterrà poco più della metà dello sforzo di risparmio; la sfera sociale e le comunità locali distribuiscono il resto.

Una delle vie di risparmio più emblematiche del futuro bilancio sarà il rinvio al 1° luglio dell’indicizzazione delle pensioni all’inflazione. Le pensioni verranno quindi congelate per sei mesi. Una misura che, secondo le nostre informazioni, consentirebbe il recupero di circa 3 miliardi di euro. Teoricamente ogni primo gennaio, come precisa il Codice della previdenza sociale, vengono rivalutate le pensioni di vecchiaia previste dal sistema generale e i piani ad esso allineati”sulla base di un coefficiente pari alla variazione della media annua dei prezzi al consumo, escluso il tabacco, calcolata sugli ultimi dodici indici mensili di tali prezzi pubblicati dall’INSEE.

Molti economisti hanno raccomandato, in un contesto di ristrettezze di bilancio, il congelamento delle pensioni per un anno, sulla base del fatto che il tenore di vita dei pensionati è oggi superiore a quello dei lavoratori. Emmanuel Macron li ha contraddetti durante la sua conferenza stampa lo scorso giugno, assicurando che le pensioni sarebbero state “ ben indicizzato all’inflazione “. La LR ha inoltre posto come linea rossa ogni riduzione delle pensioni. Optando per un semplice rinvio di sei mesi, il governo Barnier gioca su una via di mezzo che dovrebbe, si spera, evitare blocchi nell’Assemblea e proteste troppo accese.

Controllare le spese sanitarie

Sempre sul versante sociale, il governo intende controllare il flusso della spesa sanitaria. Nel disegno di legge sulla previdenza sociale sarà inserito un “obiettivo di spesa nazionale per l’assicurazione sanitaria”, il famoso Ondam, del 2,8%. Considerando che l’inflazione dovrebbe essere leggermente inferiore al 2%, tale obiettivo rappresenta uno sforzo significativo. L’Ondam era stato fissato al 3,2% per il 2024.

Nell’ambito dello Stato si prevedono finalmente risparmi per circa 20 miliardi di euro. I 15 miliardi già compresi nelle lettere massimali predisposte dal precedente governo, a cui la nuova squadra intende aggiungere, con un emendamento dovuto ai tempi ristretti, ulteriori 5 miliardi di risparmio. Tra le missioni che stanno per subire la riduzione maggiore ci sono gli aiuti pubblici allo sviluppo e lo sport, che con i Giochi Olimpici esce da un anno particolarmente fastoso. Sono ancora in cantiere misure volte a frenare la spesa di diversi operatori statali, in particolare attraverso la fusione di alcuni di essi (Business France e Atout France, France Stratégie e la Commissione di Pianificazione, ecc.). Dovrebbero portare a un risparmio di poco più di un miliardo di euro.

Infine, anche le comunità dovranno dare il loro contributo. Il loro sforzo dovrebbe rappresentare circa 7 miliardi di euro. In un rapporto pubblicato oggi, la Corte dei Conti propone misure per ridurre la spesa a favore delle comunità, per un totale di 8,8 miliardi di euro di risparmio all’anno. La maggior parte di queste riduzioni di spesa sarebbero nelle mani delle comunità. La Corte consiglia loro in particolare di “controllare l’evoluzione della forza lavoro” in modo da riportarli al livello dei primi anni 2010, che potrebbe rappresentare “un risparmio di spesa di 4,1 miliardi di euro all’anno a partire dal 2030”.

Related News :