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Con una base debole nell’Assemblea nazionale, Michel Barnier promette di rafforzare il ruolo del Parlamento

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Michel Barnier si rivolge all’Assemblea nazionale durante la sua dichiarazione di politica generale, 1 ottobre 2024. JULIEN MUGUET PER “IL MONDO”

Nessuno è caduto dalla sedia, martedì 1È Ottobre, quando, durante la sua dichiarazione di politica generale, Michel Barnier annunciò che avrebbe voluto che ci fosse “meno messaggi” esaminato dall’Assemblea Nazionale “ma non c’è più tempo per discuterne”. Ogni deputato aveva ampiamente previsto che, data la debole base parlamentare del suo governo, il Primo Ministro non si sarebbe mosso verso una sessione piena di importanti progetti di legge emblematici. Michel Barnier, lungi dall’avere la maggioranza assoluta, semplicemente non ne ha i mezzi. Sotto la minaccia di una mozione di censura da parte dell’opposizione, l’inquilino di Matignon deve contare sul fragile appoggio della coalizione presidenziale. Con i macronisti che si dicono pronti a non votare certi progetti governativi ai loro occhi troppo controversi.

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Il nuovo primo ministro si è limitato a menzionare chiaramente la ripresa “senza indugio” dell’esame del disegno di legge di orientamento agricolo, che non ha potuto essere esaminato in Senato, dopo essere stato adottato in Assemblea, a causa dello scioglimento.

Più sorprendente è stata la sua proposta per a “Più importante condivisione dell’agenda tra governo e Parlamento (…) accogliere le ambiziose proposte legislative transpartitiche per il Paese”. Attualmente il governo ha in agenda almeno due settimane prioritarie al mese. Riprendendo alcuni testi dai deputati durante la sua legislatura, Michel Barnier è riuscito a realizzare le promesse raramente mantenute dei suoi predecessori di rafforzare il ruolo del Parlamento.

“Pronti a pensare al voto proporzionale”

Aveva una scelta? Dopo diversi tête-à-tête con i leader dei gruppi, la presidente dell’Assemblea nazionale, Yaël Braun-Pivet (Rinascimento), ha suggerito che se Michel Barnier non si farà carico di alcune iniziative parlamentari, l’Assemblea le imporrà lui. Domenica, in un’intervista a pariginoAnche il deputato di Les Républicains (LR) per la Loira Antoine Vermorel-Marques, vicino a Michel Barnier, ha invocato un metodo di co-costruzione dei testi tra governo e Assemblea.

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Nel 2022, anche il presidente del gruppo socialista, Boris Vallaud, ha proposto una migliore condivisione dell’agenda. Martedì la sua risposta a Michel Barnier è stata parlamentare: “Noi legiferaremo, tu eseguirai”ha detto. Ovviamente la porta aperta da Michel Barnier gli interessa, ma avverte: “Tutto questo fa parte di un enorme disordine istituzionale. Ci sono undici gruppi, quindi undici commissioni d’inchiesta all’anno, dieci nicchie parlamentari, settimane di Assemblea condivise con il gruppo Ensemble pour la République… Se non legiferiamo meno, andremo comunque verso un incidente industriale. »

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