Secondo i media digitali russi, il leader dell’opposizione Alexei Navalny è stato ucciso in carcere per avvelenamento, il che contraddice la versione ufficiale secondo cui sarebbe morto per cause naturali.
The Insider, un sito specializzato in giornalismo investigativo, ha dichiarato in un articolo di domenica di aver ottenuto documenti ufficiali relativi alla morte di Navalny a febbraio in una prigione nell’estremo nord della Russia.
Secondo lui, da una prima versione dei documenti risultava che la salute dell’oppositore russo stava peggiorando e che il personale medico del carcere sapeva che egli lamentava forti dolori addominali, vomito e convulsioni.
Ma The Insider precisa che le menzioni di questi sintomi sono state rimosse nei documenti successivi.
The Insider riporta anche le parole di un medico russo che ha curato Alexeï Navalny dopo un tentativo di avvelenamento nel 2020. Afferma che il dolore addominale acuto, il vomito o le convulsioni “difficilmente possono essere spiegati da altro che dall’avvelenamento”.
Il medico avrebbe aggiunto: “Il breve intervallo tra il dolore addominale e le convulsioni suggerisce, ad esempio, una possibile esposizione a un agente organofosforico – la stessa classe di sostanze del Novichok. »
La vedova di Navalny, Yulia Navalnaya, ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di essere coinvolto nella vicenda, poco dopo la morte del marito.
Il direttore dell’intelligence militare ucraina ha affermato che la morte di Navalny è stata causata da un coagulo di sangue. Ha confutato la speculazione secondo cui era stato ucciso.
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