Simone Vagnozzi commenta con estrema misura la chiara affermazione, l’ennesima contro Alex Da Minaurdi Jannik Peccatore e il conseguente ingresso in semifinale che lo vedrà confrontarsi con l’americano Ben Shelton. L’allenatore del campione in caricaaustraliano Aprire parte da considerazioni sullo stato di salute dei numeri uno al mondo: “Jannik sta bene; l’altro giorno stamattina non si sentiva al meglio, aveva mal di testa e mal di pancia, quindi abbiamo deciso di non riscaldarci. Durante la partita le cose sono peggiorate un po’ a causa delle condizioni atmosferiche, è subentrato il caldo molto umido e la nausea. Comunque tutto è tornato, c’è stato un giorno di riposo e stasera le condizioni di gioco erano decisamente migliori”.
L’impegno con Shelton sarà completamente diverso da quello con De Minaur: “Sono due tennisti molto diversi. Shelton non dà ritmo, è molto potente ed è mancino; Jannik si è allenato con Draper all’inizio del torneogià diversi giorni fa. Lavoreremo sicuramente su questo aspetto perché serve molto bene e le rotazioni di un mancino sono sempre particolari. Tuttavia, Sinner saprà essere all’altezza, dovrà farsi trovare pronto nelle poche possibilità che Ben gli darà”.
A chi gli chiede se sia ancora sorpreso da come Sinner reagisce al meglio all’insorgere di un eventuale incidente in gara, Vagnozzi conia sorridendo un nuovo soprannome per il suo allievo: “Jan cresce sempre un po’ ad ogni partita e impara velocemente dalle sconfitte così come dai brutti momenti che possono capitare in una partita. Sa scegliere sempre più autonomamente come comportarsi tatticamente, se spingere o giocare corto; ormai è diventato un piccolo professore nella gestione dell’incontro. Oggi, a parte qualche piccolo errore di rovescio nelle prime tre partite, è andato in modalità monster, come ama dire Panichi”.
Alcuni suggeriscono come possa ancora migliorare come intrattenitore e Simone racconta un aneddoto dell’anno precedente: “Gli piace davvero dormire. L’anno scorso prima della partita con Baez la sveglia non ha suonato e gli abbiamo preparato velocemente dei panini per accogliere al meglio la sua alimentazione pre-partita. Ha un buon sonno”.
Vagnozzi valuta positivamente l’introduzione del coachinganche se non è proprio una novità: “Si poteva fare prima ma da più lontano, e allora abbiamo alzato la voce e Jannik ha dovuto estrapolare il senso del messaggio magari da una o due parole. Adesso è più facile dare consigli a me e a Darren”. Per quanto riguarda il ritiro di Cahill a fine stagione c’è “dolore ma anche comprensione per chi ha dato tanto e ora vuole dedicarsi ad altro. Ho imparato molto da lui; per ora non abbiamo pensato al futuro dopo Cahill, è un argomento che affronteremo più avanti. Naturalmente non potevo farlo da solo e comunque mia moglie difficilmente sarebbe d’accordo (passeggiata)”.
Uno sguardo ai possibili avversari tra una semifinale e l’altra mostro del torneo: “Djokovic ha corso incredibilmente nel terzo e nel quarto set. Lui e Alcaraz gli hanno dato vita ad una partita incredibile, dove forse Carlos ha pagato un po’ la sua giovinezza; questi ragazzi stanno già giocando molto bene, chissà come giocheranno quando ci sarà qualche vuoto saranno riempiti”.
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