È un conflitto tanto invisibile quanto mortale che sta dilaniando l’ex paese più grande dell’Africa. In poco più di un anno e mezzo, il Sudan ha visto fino a 150.000 morti e 11 milioni di sfollati, lontano dalle telecamere. Questa guerra civile, che contrappone l’esercito regolare a una ribellione composta da paramilitari, ha gettato intere regioni in una situazione definita dall’ONU la peggiore crisi umanitaria del mondo. L’abbiamo filmato, da vicino. A Khartoum, la capitale è tagliata in due, il Nilo è in parte utilizzato come linea del fronte, i nostri reporter hanno realizzato questo servizio dalla parte delle forze lealiste, seguendo i soldati fedeli al generale Al Burhan il cui governo si è ritirato a Port Sudan il le rive del Mar Rosso. Nelle zone riconquistate quest’autunno, i quartieri sono devastati. E abbiamo incontrato i testimoni. Coloro che hanno subito l’occupazione dei “Janjawid”, questi miliziani che vogliono prendere il potere. Coloro che sopravvissero ai massacri. Coloro che lasciarono i loro villaggi furono saccheggiati e bruciati. L’unica speranza per i più fortunati: raggiungere un ospedale in una zona sicura dove i medici sono sopraffatti, o raggiungere le tendopoli dove si ammassano migliaia di sopravvissuti dopo aver camminato a volte per giorni nel deserto. M SCOTT, F AMZEL
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