“Lunedì blu”? Parliamo invece di “Red Monday”, rosso essendo negli Stati Uniti il colore di un Partito Repubblicano che, grazie a Donald Trump e da questo 20 gennaio, controllerà completamente le istituzioni americane, con il sostegno entusiasta, e tuttavia opportunistico, di molti miliardari nell’universo digitale – Elon Musk (X), Mark Zuckerberg (Facebook e Instagram), Jeff Bezos (Amazon)… Senza dimenticare i pesi massimi francesi (meno) come Xavier Niel (Free), che, in compagnia dei suoi suocero Bernard Arnault, apparteneva ai “pochi felici” invitati all’investitura di 47e presidente della principale potenza mondiale.
A Washington, il capo di LVMH si affianca a Donald Trump, a Parigi sostiene Emmanuel Macron, uno dei maggiori assenti alla cerimonia ufficiale, così come altri capi di Stato e di governo, cancellati a favore di ‘Éric Zemmour o Marion Maréchal il cui Il nazionalismo francese si scontrerà inevitabilmente con quello americano quando quest’ultimo tassa con la mazza i prodotti tricolori e ne minaccia la sopravvivenza.
Ma per i sovranisti qui presenti il trumpismo presenta l’incomparabile vantaggio di essere lo strumento in grado di schiacciare la fragile unità di questa Europa che vomitano nonostante sia l’unica coalizione in grado di resistere al rullo compressore dalla bandiera a stelle.
“Da tempo ostile alle criptovalute, Trump ha appena lanciato la sua, che peserà così tanto il suo conto in banca che sua moglie Melania si è affrettata a imitarlo”
Gli interessi vengono prima delle contraddizioni e Trump è un modello. Da tempo ostile alle criptovalute, ha appena lanciato la sua, che aggiungerà così tanto peso al suo conto bancario che sua moglie Melania si è affrettata a imitarlo. Voleva vietare l’applicazione cinese TikTok prima di lasciare la Casa Bianca, vuole annullare questo divieto ritornandovi. Come credere che non ci sia odore di dollaro dietro questo voltafaccia, per lui o per il battaglione di Creso che gli giura fedeltà e brandisce l’incensiere libertario sotto il naso?
Anche i libertari non sono esenti da un paradosso. Perché coloro che sostengono la totale libertà individuale e negano allo Stato o a qualsiasi esecutivo la capacità di legiferare e standardizzare, a cominciare dal porto delle armi, si oppongono direttamente all’aborto o al matrimonio tra persone dello stesso sesso? A meno che questa ideologia non si riduca alla licenza di tosare l’agnello e poi divorarlo senza temere l’ira della giustizia. Visti i biglietti da visita dell’Areopago ricoverato nello Studio Ovale, siamo tentati di crederci.