E anche Holger Rune finisce dietro nel testa a testa con Jannik Sinner. Piano piano il numero 1 del mondo sta chiudendo i conti con i rivali che in passato lo avevano “disturbato”. Ma che spavento tra il secondo e il terzo set, con Sinner accusato di un malore, forse dovuto al caldo e ad un problema di stomaco. Il numero 1 del mondo sembra a un passo dal ritiro, come nei quarti di Wimbledon con Medvedev, ma riesce a resistere. Si cura, torna e porta a casa i quarti di finale agli Australian Open. Il Runo di due anni e mezzo fa non è quello di oggi, è più maturo, meno pazzo ma molto generoso. Colpa di un’involuzione tecnica che gli ha fatto buttare al vento l’ultima stagione tra cambi di allenatore e insicurezze tra Becker, Luhti, Mouratoglou presi e lasciati e una tranquillità, sembra, ritrovata con gli allenatori di un tempo, Carlsen e Christensen. Finisce 6-3 3-6 6-3 6-2 in una partita dove è successo di tutto. Adesso per Jannik i quarti di finale con la vincente di De Minaur e MIchelsen, in campo questa sera.
LA PARTITA
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Il caldo a Melbourne si fa sentire, il sole picchia forte da dietro le nuvole ed è afoso. Condizioni difficili per scendere in campo alle 14. Jannik cerca di togliersi di mezzo velocemente il problema per tornare al riposo, la sua attività preferita oltre al Tennis durante i tornei, e rompe subito il servizio in partenza del danese numero 13 del ranking. Break a zero e si parte, subito 3-0 prima che il pari di Alcaraz ritrovi la via, riduca i tiri liberi e trattenga il servizio. Jannik non si lascia arretrare, lo tiene a distanza e in risposta esercita anche pressione. Dopo 33 minuti il primo set è già finito. Il secondo set è stato più equilibrato con Sinner che sembrava soffrire, forse per il caldo, nel cambio del 7° game sembrava dover cedere di pancia ma non ha chiamato la fisioterapia. Nell’ottavo game, però, la sua prestazione al servizio cala e concede il break con un doppio fallo. L’area a bordo campo sembra preoccupata, Vagnozzi e Cahill si rialzano, Jannik è poco reattivo ma riesce comunque ad avvicinarsi al 40-30. Il controbreak non arriva e nel cambio Jannik dà ancora l’impressione di avere problemi fisici. All’intervallo va negli spogliatoi, rientra e chiude la partita a zero, in maniera convincente, ma continua a faticare, è annebbiato, si muove male e trema vistosamente.
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DOPPIA SOSTA
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Con il quinto e il sesto doppio fallo della partita, sul 3-2 riesce comunque a tenere il servizio per allungare in vantaggio il suo gioco di battuta. Riesce a difendersi, con la forza nervosa di un campione, ma chiama il medico e va negli spogliatoi, sembra un problema di stomaco. Dopo 12 minuti torna in campo ma non sembra che il problema sia del tutto risolto, fatica ancora, ma mantiene il suo inning. Nell’ottavo game sfiora per due volte il vantaggio grazie anche all’aiuto di Rune che concede due doppi falli e due liberi e due volte la palla break. Jannik passa in seconda posizione, sale 5-3 e serve. Rune a sua volta chiama il fisioterapista per farsi curare la coscia. Sinner è imperturbabile, mangia una banana e prende freddo. Rientra in campo e chiude il secondo set a zero con un ace finale. Adesso è un’altra partita e Rune, imbronciato, torna negli spogliatoi. Sinner lo segue con lo sguardo mentre prepara i supplementari per il quarto set, che potrebbe rivelarsi fatale. Entra e tiene il servizio, ma nel secondo game Sinner distrugge il perno della rete con un servizio. Bisogna sostituirlo e i due tornano negli spogliatoi. Ventuno minuti dopo si rientra e si riparte, Sinner ha una palla break e la realizza con un dritto incrociato vincente. Al cambio di campo, Rune capisce che la situazione sta peggiorando. Sbatte la racchetta a terra, abbattuto, e torna in campo sul 2-1. Le statistiche visualizzate sugli schermi dicono che il 96% delle volte Jannik ha rotto all’inizio del set e poi lo ha vinto. E infatti, sul 4-2, Sinner ha due volte la palla break e l’ennesimo tiro libero del danese, il 54esimo del match, gli regala il 5-2. Il numero 1 chiude. È ai quarti di finale.