INTER (3-5-2) – 1 Summer; 28 Pavard (from 40′ st 36 Darmian), 6 De Vrij, 30 Carlos Augusto; 2 Dumfries, 23 Barella, 21 Asllani, 7 Zielinski (from 24′ st 22 Mkhitaryan), 32 Dimarco (from 32′ st 95 Bastoni); 99 Taremi (from 24′ st 9 Thuram), 10 Lautaro (from 32′ st 8 Arnautovic). Available 13 Martinez, 40 Calligaris; 15 Acerbi, 17 Buchanan, 16 Frattesi, 49 De Pieri, 42 Palacios, 53 Topalovic. Coach Simone Inzaghi (Massimiliano Farris suspended on the bench
EMPOLI (3-4-2-1) – 23 Vasquez; 22 De Sciglio (from 21′ st 2 Goglichidze), 34 Ismajli, 21 Viti; 11 Gyasi, 93 Maleh, 5 Grassi (from 28′ st 6 Henderson), 3 Pezzella (from 38′ st 7 Sambia); 10 Fazzini (from 21′ st 99 Esposito), 13 Cacace (from 38′ st 27 Zurkowski); 29 Columbus. Available 1 Perisan, 12 Hacksaws; 31 Tosto, 35 Marianucci; 41 Asmussen; 90 Konate. Coach Roberto D’Aversa
Referee: Mr. Ermanno Feliciani from Teramo (Di Iorio-Zingarelli | IV Uff.le Tremolada – VAR Guida/Di Paolo)
Marcatori: 10′ st 10 Lautaro (I), 34′ st 2 Dumfries (I), 37′ st 99 Esposito (E), 44′ st 9 Thuram (I).
Note: Inter 7 corner Empoli 3. Ammoniti: 18′ minuto. R.D’Aversa (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ primo – 4′ secondo. Spettatori: 60mila.
La missione dell’Empoli in casa dei Campioni d’Italia in carica è piuttosto proibitiva. I nerazzurri hanno problemi a centrocampo, ma la rosa è talmente profonda che il tecnico Simone Inzaghi, squalificato e quindi in tribuna, può permettersi anche di ruotare in vista della trasferta di Champions League contro lo Slavia Praga di mercoledì prossimo. Gli Azzurri, invece, arrivano a questa trasferta in emergenza, come accade non da settimane ma da mesi. D’Aversa, che ha perso Anjorin da quasi un mese, recupera Marianucci e anche Ismajli, rilancia Vasquez in porta, ma deve fare i conti con un paio di giocatori che hanno avuto problemi in settimana: tutto punta su Goglichidze ed Esposito, esclusi dall’inizio. formazione e sostituiti rispettivamente da De Sciglio e Fazzini. Il primo, anche se non ancora al top della forma, si fa apprezzare per la diligenza e l’impegno; il secondo invece gioca un gioco “fantasma”, incapace di vincere un duello, incoerente, incapace di accendere e illuminare. Peccato.
Fondamentalmente il problema dell’Empoli nel primo tempo è proprio questo. La squadra di D’Aversa, infatti, nel primo tempo ha accorciato tutti i buchi e ha giocato una partita difensiva perfetta. Nelle uniche due “sbavature”, entrambe su palle morte, c’è lo zampino di Lautaro: nella prima con una rovesciata che Vasquez è bravo a respingere con grande riflesso, mentre nella seconda è fortunato perché l’argentino colpisce il palo. Ma c’è da dire che l’eventuale gol probabilmente sarebbe stato annullato perché il numero dieci dell’Inter gli aveva messo il pallone in mano. L’Empoli non si vede mai in attacco, a parte un’occasione nei primi minuti e un paio di tiri da fuori entrambi indirizzati sul primo anello da Pezzella. Dalle fasce arrivano pochissimi palloni, anche perché Gyasi ha compiti prettamente difensivi, marcando Dimarco come un’ombra, mentre Fazzini abbiamo già descritto dettagliatamente.
Nella ripresa, con le squadre che rientrano con lo stesso undici, il copione non cambia se non che con il passare dei minuti le maglie difensive dell’Empoli cominciano ad allentarsi e in una di queste smagliature Lautaro trova il classico gol “spacca partita”. con un tiro dal limite ma Vasquez non sembra essere molto reattivo. Fatto sta che l’Inter si è ritrovata in vantaggio solo grazie ad una giocata da fuoriclasse.
L’Empoli ha il merito di non arrabbiarsi e anzi, grazie alle due sostituzioni operate da D’Aversa con gli arrivi di Goglichidze ed Esposito al posto di De Sciglio e Fazzini, prova ad affacciarsi pericolosamente in direzione di Sommer che, però, non devono fare interventi particolari. Piuttosto è Sommer a complicarsi la vita consegnando un pallone da gol a Maleh, che trova l’opposizione su corner di Barella. La partita, ovviamente, continua ad essere giocata dall’Inter, che nel frattempo introduce Thuram e Mkhitaryan al posto di Taremi e Zielinski, e che trova anche il gol del raddoppio a undici minuti dalla fine con un colpo di testa di Dumfries su calcio di rigore. angolo. Grassi, fino a quel momento ottimo frangiflutti di centrocampo in tandem con Maleh, alza bandiera bianca e chiede il cambio; fascia di capitano che passa al braccio di Ismajli e affida gli incarichi allo scozzese Henderson. Ed è proprio lo scozzese a fornire l’assist a sei dalla fine per il gol dell’Empoli che, improvviso e inaspettato, riapre la partita. Un gol difficile che Sebastiano Esposito rende facile dimostrando ancora una volta di possedere le qualità di un attaccante completo: ottavo gol in campionato. Il numero novantanove azzurro si infila tra le maglie difensive nerazzurre e trafigge Sommer con un diagonale stilisticamente bello da vedere.
Poi non festeggia e ovviamente chiede scusa all’attaccante nerazzurro, ricevendo poi l’abbraccio dei compagni. Nell’Inter c’è spazio anche per Bastoni e Arnautovic, e poi per Darmian, mentre a Empoli, con la partita riaperta all’improvviso, c’è spazio per il Sambia e, finalmente, il ritorno in campo di Zurkowski. La frittata la fa però l’ex salernitana Sambia: a due minuti dalla fine, e nel giro di sessanta secondi, calcia prima una punizione indecifrabile da quasi quaranta metri, mandando il pallone in curva e vanificando l’occasione per creare pericoli in porta. il rigore in area per i nerazzurri, poi sulla riproposta offensiva dell’Inter è rimasta indisciplinata in fase di copertura, con i padroni di casa che hanno trovato il gol del 3-1 che ha chiuso definitivamente la partita. Il gol è arrivato da Thuram, su assist di Arnautovic, con il francese che sfiora il quarto gol nerazzurro in pieno recupero. Una punizione che sarebbe stata eccessiva.
Mentre l’Inter resta in scia al Napoli capolista, l’Empoli scivola a +1 in zona retrocessione, scavalcato in classifica anche dal Cagliari. Sabato al Castellani arriva un’altra squadra di Champions League, il Bologna italiano. E se il calendario non aiuta, e lo sapevamo fin dall’inizio, i tifosi dell’Empoli, e probabilmente anche mister D’Aversa, aspettano le mosse del mercato per rinforzare una squadra che ha necessariamente bisogno di risorse capaci di competere in questa Serie A.
Fonte: gabrieleguastella.it