In “Babygirl”, Nicole Kidman si dona anima e corpo. La star di Hollywood interpreta un amministratore delegato coinvolto in una relazione focosa con il suo stagista. La regista Halina Reijn ci racconta le riprese rock’n’roll di questo thriller.
In Babygirl è tutta una questione di sfumature e potere. Nicole Kidman interpreta Romy, CEO di un’importante azienda di robotica, donna potente e madre soddisfatta. La sua vita viene sconvolta quando incontra lo sguardo del suo giovane stagista (Harris Dickinson) con il quale manterrà una relazione basata sul dominio.
Il film, che si ispira ai thriller erotici degli anni Novanta, inverte i meccanismi attraverso il sesso. Gerarchicamente superiore al suo protetto, Romy gli si sottomette per soddisfare i propri desideri.
Nicole Kidman, impressionante, non si ferma davanti a nulla. La sua interpretazione le è valsa anche il premio come migliore attrice al Festival del cinema di Venezia. La regista Halina Reijn gira qui il suo terzo film. Ex attrice, in particolare di Paul Verhoeven, sa una o due cose sulle storie sulfuree.
“Volevo parlare di potere, sesso e consenso attraverso una commedia di costume, una favola, in modo che ci fosse anche molto umorismospiega ad AlloCiné. Il mio desiderio era quello di affrontare tutti quei temi con cui tutti lottiamo e con cui ci divertiamo, in un modo o nell’altro.”
Microfoni nelle pareti
Le numerose scene di sesso sono state girate in un ambiente completamente sicuro e inaccessibile. Il regista descrive dettagliatamente il processo attraverso una sequenza che si svolge in una stanza d’albergo:
“Abbiamo costruito l’arredamento di questa camera da letto in studio, montando tutte e quattro le pareti e nAbbiamo nascosto i microfoni ovunque. Quindi non c’era nessuno all’interno, a parte i due attori e il mio direttore della fotografia, che teneva lei stessa la macchina da presa. Era completamente chiuso.”
Halina Reijn sa meglio di chiunque altro che queste sequenze possono essere difficili per gli attori. “Almeno non c’era 500 uomini in giro con le giacche North Face che mangiano pizza mentre tu sei sdraiato sul pavimento fingendo un orgasmo“, dice.
Nicole Kidmann et Harris Dickinson ha lavorato anche con coordinatori dell’intimità che pensavano alle scene di sesso come scene di combattimento.
Il consiglio di Paul Verhoeven
Il regista dice: questo film non sarebbe stato possibile qualche anno fa. “sono parte del movimento Me Too come attrice e senza quel movimento, non credo che sarei seduta di fronte a te in questo momento. Non penso che un regista avrebbe così tanta libertà nel raccontare questa storia.“
Halina Reijn ha tratto grande ispirazione dal consiglio che le è stato dato Paolo Verhoevenre dei film sulfurei, durante le riprese di Black Book: “Ogni film inizia con una domanda che ci poniamo.“
“Faccio cinema principalmente per affrontare cose più oscure, argomenti che ci spaventano, tabù. Soprattutto in un momento in cui ho la sensazione che stiamo andando indietro. Ma penso che l’unico motivo per raccontare storie sia provocare una conversazione.”
Commenti raccolti da Thomas Desroches, a Parigi, il 22 novembre 2024.
Babygirl può essere vista al cinema