Ospite di RTL, mercoledì 15 gennaio, la segretaria generale della CGT, Sophie Binet, ha affermato che l’incontro annunciato da François Bayrou con le parti sociali nel corso del suo discorso di politica generale “non avrà luogo”. L’avvio delle consultazioni sulla riforma delle pensioni era inizialmente previsto per venerdì 17 gennaio a Matignon.
Questo era uno dei temi più attesi nel discorso di politica generale di François Bayrou martedì 14 gennaio. Di fronte all’Assemblea nazionale, il nuovo primo ministro ha annunciato un “ricostruzione“Riforma delle pensioni riunendo le parti sociali”da venerdì“, in vista di trovare nei prossimi mesi un “accordo” per una riforma”socialmente più giusto” Di più “equilibrato“. Ospite del programma mattutino di RTL, mercoledì 15 gennaio, la segretaria generale della CGT, Sophie Binet, ha smentito le dichiarazioni del capo del governo sulla data di questo incontro. “Questo incontro non avrà luogo venerdì e non abbiamo una nuova data“, ha affermato la sindacalista al microfono dei colleghi, precisando di aver appreso della sua cancellazione mercoledì mattina.
“Abbiamo chiesto il blocco immediato della riforma. Sta già provocando il caos. Il numero delle persone over 62 iscritte al Pôle Emploi è aumentato del 50%. Sono necessarie misure molto forti. Il Primo Ministro ha avuto l’opportunità di riunire il Paese e riconciliarlo, ma l’ha persa“, ha reagito anche Sophie Binet, dopo la tabella di marcia svelata da François Bayrou. La segretaria generale della CGT ha espresso le sue aspettative riguardo ai futuri negoziati: “Ne discuteremo collettivamente. Non escludiamo nulla. Pratichiamo la strategia del piede nella porta. Ovunque andiamo, è per chiedere l’abrogazione di questa riforma.“
Reazioni diverse tra le parti sociali
Se François Bayrou non ha rivelato un’abrogazione o una sospensione della riforma delle pensioni, i negoziati con le parti sociali mirano a migliorare il testo. “In assenza di accordo si applicherà la riforma attuale“, ha avvertito il nuovo premier ai deputati. “Dicendo fin dall’inizio che se non c’è accordo si applica la riforma delle pensioni, non vediamo quale sia l’interesse dei datori di lavoro a negoziare“, ha affrontato Sophie Binet, che teme, in un commento trasmesso da BFMTV, “discussioni difficili e una missione impossibile“. “La democrazia deve decidere. Il Parlamento deve poter votare senza 49.3 oppure si deve organizzare un referendum“, ha scritto anche la CGT in un comunicato stampa.
“La discussione che abbiamo davanti è difficile per natura“, ha commentato Yvan Ricordeau, numero due del CFDT “ma per la prima volta ci viene detto che tutte le materie sono accessibili“. “Siamo ascoltati“, è soddisfatto il direttore della CFTC, Cyril Chabanier, che”Scommetto che l’accordo è possibile, ovviamente non con tutti“. Consultazione, senza “svelare parallelamente l’attuale riforma sembra un metodo atto a calmare le acque“, saluta la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese (CPME). Infine, Medef afferma: “molto attento a garantire che tali discussioni si svolgano nel quadro di bilanci che non danneggino la competitività, la crescita e l’occupazioneio”.