La Juve scappa con Kalulu, l’Atalanta la riprende con Retegui, ma, alla fine, esce un pareggio che serve a poco ad entrambe. I nerazzurri limitano i danni, ma, a quattro giornate dallo scontro diretto contro il Napoli, si ritrovano a 4 punti dalla vetta, con l’Inter che, potenzialmente, vincendo entrambi i recuperi, potrebbe volare anche a +8. E comunque il terzo pareggio consecutivo in campionato è un segnale negativo per una squadra la cui spia del motore sembra indicare la mancanza di benzina. D’altronde la squadra di Motta, però, è abituata alle X e si rammarica: quello di Bergamo è il 13esimo pareggio stagionale in Serie A su 20 partite e con i due rimasti alla Gewiss i punti persi per situazioni di vantaggio salgono a 14. Un’enormità, che condanna i bianconeri a non riuscire ancora una volta a recuperare il quarto posto della Lazio (a 2 punti di distanza) e a prestare attenzione al Milan, prossimo avversario, ora a -5 (con una partita in meno).
L’ATALANTA GIOCA, LA JUVE RIPARTE
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Gasperini preserva lo squalificato Hien, che sabato sera dovrà fermare Lukaku, e apporta un solo cambio rispetto alla trasferta di Udine: fuori Bellanova e dentro Ruggeri, con Zappacosta che si sposta a destra. Due cambi dopo il derby, invece, per Motta (squalificato, sostituto Hugeux in panchina): Locatelli torna centrale accanto a Thuram al posto di Douglas Luiz, mentre McKennie si sposta avanti sulla linea offensiva, con Cambiaso basso a sinistra. Quello dei bianconeri è un 4-2-4 senza riferimenti simile a quello visto a novembre contro il Milan, con Yildiz a destra, Nico a sinistra e al centro i tanto fischiati ex Koopmeiners e l’americano. Il piano dei bianconeri è chiaro: lasciare il possesso palla ai nerazzurri (alla fine sarà al 60%-40%), come era successo solo con il Manchester City in Champions League, e affidarsi al numero 8 olandese per sistemare i compagni e ricominciare in profondità. E ci riesce un paio di volte, anche se la squadra di Motta non riesce a impensierire Carnesecchi per errori di misurazione. Lo spettacolo, però, è stato condizionato dall’atteggiamento della Juve perché, quando l’Atalanta ha insistito nel palleggiare al limite dell’area, gli ospiti non si sono vergognati di difendere anche con 7 uomini all’interno dell’area di rigore. Ne è venuta fuori una partita abbastanza bloccata, nella quale, fino ai minuti di recupero prima dell’intervallo, le occasioni migliori sono arrivate dai tiri da fuori: la prima al 25′ per i padroni di casa, con Di Gregorio bravo a respingere un destro a giro. dall’esterno. girare dal bordo di Lookman; la seconda, al 34′ con McKennie, che calcia debolmente alla sinistra di Carnesecchi dopo un’azione insistente dei bianconeri. La sfida inizia al volgere del 45′: un minuto prima Nico Gonzalez, sempre da fuori, di sinistro sfiora il palo alla destra del portiere dell’Atalanta. Poi, nei due minuti di recupero, è stato Yildiz a rendersi pericoloso: prima con un cross dalla sinistra sfiorato da Koopmeiners e Ruggeri che ha costretto Carnesecchi ad armeggiare in corner, poi con una sforbiciata sul corner che è finita Largo.
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KALULU CHIAMA, RETEGUI RISPONDE
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Nella ripresa la Juve riparte con lo slancio con cui aveva chiuso il primo tempo e, grazie a un paio di tiri di Gatti, guadagna due calci d’angolo in 3 minuti: sul secondo Koopmeiners trova Kalulu sul primo palo, la palla colpo Il colpo di testa del francese colpisce il secondo legno e Carnesecchi è miracoloso nel tirarlo fuori dalla porta con un riflesso assurdo. Sulla ripartenza Pasalic si invola in campo aperto, ma quando arriva al limite dell’area tira a lato. Ma la Juve è migliore e la conferma arriva al 54′: Locatelli lancia lungo per McKennie, che controlla benissimo e si lancia nello spazio: Kalulu gli arriva come un treno accanto, che l’americano serve in profondità in area per un tocco sotto l’area. gambe che non lasciano spazio a Carnesecchi. Per l’ex difensore del Milan si tratta del primo, pesantissimo gol in bianconero. La reazione dell’Atalanta è veemente: Gasperini inserisce subito Samardzic per Pasalic e serve prima Di Gregorio (bella parata su Ederson dal limite) e poi Koopmeiners (parata sulla linea su tentativo ravvicinato di Lookman) per mantenere la Juve in vantaggio. Il tecnico nerazzurro usa tutta la sua batteria offensiva e ci prova anche con Retegui e Bellanova per De Ketelaere e Zappacosta: la Juve sembra controllare con possesso palla e compattezza, ma alla fine la presenza di un centravanti vero paga. È il 78′ quando De Roon passa da sinistra a destra, Bellanova salta davanti a Cambiaso e apparecchia per Retegui, che anticipa il Savona e batte Di Gregorio, ancora di testa. Alla fine c’è spazio anche per i rimpianti: quelli dell’Atalanta sono ai piedi del nuovo subentrato Zaniolo, che all’84’ viene bloccato da Di Gregorio; quelli bianconeri su quelli di Yildiz, che al 91′, lanciato sulla sinistra in area da McKennie, strozza un diagonale e manda di poco a lato. E così entrambi escono non sconfitti ma delusi.