Podcast 206 è un documento storico.
Mostra senza ritocchi la condizione del tennis in Brasile (involontariamente).
Con l’arrivo della nuova amministrazione, che continua un mandato di otto anni (Westrupp), non viene offerto alcun piano (concreto), tutto ruota sempre attorno a suggerimenti e idee (quella popolare, vedrò se funziona).
Trattandosi di un biglietto unico, eletto per acclamazione, dovrebbe avere progetti pronti (che saranno pubblicati sul più grande sito di tennis del Brasile, da uno dei suoi vicepresidenti) per rendere lo sport efficace e cercare la sua massificazione (che richiederà anni, ma bisogna iniziare).
Pensare che João Fonseca sarà il trascinatore del tennis è un po’ ingenuo, soprattutto perché João non è ancora tra i primi dieci giocatori (potrebbe esserlo, ma non lo è).
Inutile dire che Fonseca non è frutto della struttura della CBT (come Guga, che era frutto di una famiglia e di un allenatore caparbio).
Non esiste alcun progetto relativo agli insegnanti di educazione fisica nelle scuole pubbliche (sono come promotori di medicinali, visitano i medici, presentano i medicinali, lasciano campioni gratuiti e rendono popolare il medicinale, senza alcuna pubblicità sui media).
In Brasile non esiste una “squadra” di ricerca di talenti ( commenta Dalcim con Marcelo Meyer), cosa estremamente importante, anche per sfruttare gli ex professionisti dello sport (professionisti che finiscono per “vendere” la loro esperienza in cliniche, allenatori di club, rappresentanti di campo nei tribunali) e personale del torneo e altre attività periferiche).
Dovrebbe esistere un centro di formazione (qualcosa di simile al Voley Development Center di Saquarema a Rio), che offra una struttura completa per perfezionare le promesse future.
Ricordate sempre, il tennis è uno sport olimpico, la CBT riceve fondi pubblici e dovrebbe offrire un progetto concreto per divulgare questo sport.
João Fonseca non risolverà nulla, avevamo già un tennista vincitore dello Slam, numero uno al mondo, idolo nazionale.
Non è successo niente.
Mi dispiace per il mattone.
Belgio