L’Elan Béarnais esce a testa alta

L’Elan Béarnais esce a testa alta
L’Elan Béarnais esce a testa alta
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Troppo forte ok, ma lungi dall’essere sovrano in un primo tempo reso entusiasmante da un Béarnais preciso e valoroso come piace a noi, seppure silurato all’ultimo minuto da fischi d’altro secolo.

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Dopo aver sfidato la gerarchia e rovesciato Limoges e Strasburgo, i primi due residenti dell’Elite, nel 32° e ai sedicesimi di finale, l’ostacolo parigino si è rivelato logicamente insormontabile. I bernesi non assisteranno ai quarti di finale della Coupe de per il quarto anno consecutivo, ma chi può biasimarli?

La valanga a 3 punti

Questo martedì sera, in un Palazzo dello Sport gremito di tanti curiosi desiderosi di scoprire con i propri occhi il senso europeo portato da questa pallacanestro champagne che la caratterizza, questo “caos organizzato”, come ama definirlo Léo Cavalière, come tifosi che nutrita la segreta speranza di vedere i propri protetti sfruttare il 7-0 iniziale come trampolino di lancio verso un’impresa clamorosa, nessuno è rimasto deluso. Un Palazzo rumoroso e accogliente, che era un piacere da vedere, e che per lungo tempo ha svolto il ruolo di sesto uomo sentendo, per venti minuti, la sua squadra capace di portare a termine la rapina del secolo.

Il Parigi, atteso a Belgrado per affrontare la Stella Rossa venerdì prima di tornare nella capitale per tre ricevimenti (Bourg domenica, Efes Istanbul martedì 14 e Maccabi Tel-Aviv giovedì 16) aveva richiamato la grande squadra ma in realtà ha dovuto scartare una gran mezzo prima di sferrare, ai 3 punti, il colpo fatale. “Abbiamo giocato con le nostre armi, senza pressioni, ma c’è un’enorme differenza, è una lavatrice”, ha facilmente concordato Matthieu Missonnier alla fine della serata.

I Palois sono stati coraggiosi ma hanno dovuto fare i conti con una strage di infortunati (Hadi, Ledlum, Ndiaye, Curier), e quindi solo otto pro da mettere sulla bilancia, tra cui Christian Eyenga, arrivato solo lo scorso fine settimana per un freelance al mese.

La prima di Leo

Per la sua prima apparizione in biancoverde, il 35enne interno congolese ha lavorato come un diavolo, dimostrando di poter portare un costo interessante al collettivo, prima di dover uscire dal campo appesantito da 5 falli dall’inizio. 28esimo mentre i parigini continuano la loro festa dei tre punti con questo surreale 10 su 16 solo nel terzo quarto!

È stato anche il quarto ritorno di Léo Cavalière al Béarn da quando ha lasciato il suo nido formativo nel 2020. E per la prima volta ha lasciato lo spogliatoio ospite da vincitore, celebrato come un eroe al centro dello stadio dal suo ex pubblico. “Una parte del mio cuore è qui, auguro loro solo il meglio”, ha detto l’ex membro della Casa Verde.

Quanto a Enzo Shahrvin, anche lui allenato a Pau prima di approdare al Parigi la scorsa stagione, ha approfittato di questa partita di Coppa per sgranchirsi le gambe godendosi il tempo di gioco reale (14 minuti), cosa che in genere non avviene in Eurolega e solo scarsamente in campionato.

Chiusa ormai la parentesi della Coupe de France, può lasciare il campo aperto a una cosa seria, ovvero a questa quotidianità del campionato che riprenderà venerdì con, per il Palois, una trasferta in Savoia che servirà da primo test contro questa sorprendente squadra di Aix-Maurienne, l’unico installato in una quinta posizione che l’Elan punta ancora a raggiungere.

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