Durò poco più di un anno prima di andare in pensione. Martedì 7 gennaio, al mattino, il controverso vescovo della diocesi di Fréjus-Tolone, Mgr Dominique Rey, ha inviato le sue dimissioni a Papa Francesco, che le ha subito accettate. È che questo gesto di Mgr Rey era auspicato da Roma, dove la gestione della sua diocesi non era apprezzata, considerata più che azzardata. Nel menu delle critiche mosse al vescovo del sud: finanze catastrofiche, accoglienza di sacerdoti respinti ovunque, perdita di controllo sulle comunità stabilite nella sua diocesi o anche il numero delle messe tradizionali…
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Al punto che il Papa ha vietato a questo vescovo di ordinare nuovi sacerdoti nel giugno 2022. Il sovrano pontefice ha inoltre avviato un’indagine apostolica sfociata nella nomina da parte del Vaticano, nel novembre 2023, di un coadiutore, una sorta di numero uno bis, nella persona di Mgr François Touvet. Quindi è passato poco più di un anno da quando Mgr Rey, 72 anni, è posto sotto tutela, convivendo al suo posto con un altro vescovo incaricato di governare la diocesi. Ufficialmente, Mgr Rey avrebbe potuto restare fino al 2027, quando si ritirerà. Ufficiosamente, la Santa Sede aspettava solo una cosa: che lo storico vescovo di Fréjus-Tolone, in questa situazione insostenibile, si dimettesse di propria iniziativa. Quello che si è rifiutato di fare fino ad ora.
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